Quasi 300 persone alla camminata in notturna “A spasso par al loc”

Un viaggio nella storia, nelle tradizioni, alla scoperta dei gioielli disseminati nei borghi e che aspettano solo di lasciarsi scoprire. Il tutto condito da una finalità solidale, perché il ricavato viene destinato all’asilo di Salce. Tutto questo è “A spasso par al loc”, la camminata in notturna attraverso boschi e prati della zona di Giamosa e Salce giunta quest’anno alla sua quarta edizione e organizzata dalla comunità locale.
Temperature non proprio primaverili e la consapevolezza che i prati sarebbero stati pieni di fango non hanno fermato le 276 persone che hanno partecipato alla manifestazione, suddivise in cinque gruppi (il primo è partito alle 19, l’ultimo alle 21). Del resto la possibilità di visitare Villa Miari a Cugnach valeva da sola la scarpinata sul ripido sentiero che ha condotto i partecipanti alla chiesetta posta a 500 metri di altitudine, anch’essa di proprietà della famiglia Miari.
Il tour guidato è partito dal campo sportivo di Salce. Da qui i partecipanti si sono diretti alla scuola elementare di Giamosa, dove hanno ascoltato i bambini cantare l’inno della scuola. Quindi la guida ha raccontato la storia delle scuole rurali, costruite all’inizio del Novecento quando i bambini erano costretti a frequentare le lezioni in aule improvvisate: nelle case dei contadini, ai piani rialzati ai quali si accedeva attraverso scale ripide, oppure sopra le stalle, con i letamai e le latrine a pochi metri. Le scuole rurali rappresentano uno straordinario esempio di architettura, che è ancora visibile in moltissime frazioni del comune.
Seconda tappa alla chiesa di Bes, con l’altare ligneo e la pala di Francesco Frigimelica il vecchio, ad ascoltare i cori di Salce e Bes uniti, quindi scarpinata nel bosco fino alla chiesetta dedicata a San Floriano, da cui si gode un panorama incredibile su tutta la Valbelluna. Da qui discesa a Villa Miari a Cugnach, che conserva quattro affreschi del Caffi. Anche da questo giardino il panorama toglie il fiato.
La passeggiata è continuata fino a Medal, dove c’è stata un’esibizione della Compagnia del Sorriso, e dalla famiglia Colbertaldo, che ha raccontato il suo arrivo nel borgo. In mezzo un momento molto emozionante: nel bosco, al buio, è stato fatto ascoltare un audio del vento che il 29 ottobre ha devastato la provincia. Il ricordo di Vaia è vivo nella memoria di chi ha vissuto la tempesta, ma sentirla in un bosco, di notte, ha toccato i cuori di tutti. Come l’hanno fatto le note di “Alziamo la voce”, la canzone che ha accompagnato la ripresa della camminata. Conclusa al campo sportivo di Salce per la cena, preparata con la collaborazione del Gruppo alpini della frazione. —
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