Minetti e Lucchetta parlano agli studenti delle tante disabilità

BELLUNO. Essere diversamente disabili è possibile. Al teatro comunale si è svolto un incontro sul tema della disabilità e sulla necessità di riscatto attraverso lo sport, la musica e l’arte. Presentatori d’eccezione sono stati Annalisa Minetti, atleta e cantante non vedente con alle spalle un bronzo paralimpico nei 1500 metri a Londra e un oro al mondiale di Lione nel 2013, e Andrea “Crazy Lucky” Lucchetta, campione di pallavolo nello storico mondiale di Rio De Janeiro nel 1990.
Davanti a centinaia di studenti delle scuole medie e superiori della provincia i due atleti hanno parlato delle loro imprese e delle possibilità offerte dallo sport, toccando anche diversi temi caldi che segnano l’adolescenza e la crescita dei giovani come la droga e il bullismo, passando per la necessità di una sana alimentazione.
Particolarmente toccante è stato il racconto di Annalisa Minetti che, prima di raggiungere il successo nello sport e nella musica, ha dovuto affrontare la perdita della vista a diciannove anni a causa di una malattia: «Un’esperienza che ti fa arrabbiare, che ti fa chiedere perché debba capitare proprio a te e che ti allontana da tutto e da tutti». Una tragedia che Annalisa ha potuto superare, non senza sforzi, solo attraverso una grande forza di volontà e una tenacia invidiabile.
Durante la mattinata sono stati proiettati anche alcuni spezzoni della serie animata “Spike Team”, realizzata dallo stesso Lucchetta in collaborazione con la Rai, che tratta il tema della disabilità nello sport attraverso un linguaggio vicino a quello dei ragazzi più giovani. «All’inizio nessuno voleva produrre questo cartone» ha spiegato Lucchetta «perché il team di protagonisti disabili non rappresenta l’immagine stereotipata dello sportivo vincente, invece io ho voluto una squadra che fosse vincente nello spirito e nella forza di volontà, prima che nello sport. Nessuno dice che sia facile superare i propri limiti, ma è solo il provare e riprovare che ci porta a grandi risultati».
L’istituto capofila del progetto è stato il Catullo che, attraverso uno degli insegnati promotori, Daniele De Gasperin, ha voluto far riflettere i ragazzi sull’importanza dell’approcciarsi al mondo della disabilità per poterne comprendere le difficoltà: «Questo progetto vuole essere un aiuto per le persone disabili ma anche uno stimolo per gli altri, che spesso si abbattono di fronte alle difficoltà della vita». Ospite dell’evento anche il campione paraolimpico Oscar De Pellegrin che ha voluto lanciare un messaggio di speranza ai giovani presenti: «Ora che non tiro più con l’arco siete voi le mie frecce, se anche solo una di queste frecce farà centro sarò l’uomo più fortunato del Mondo».
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