Lo scrigno delle stelle nei cieli delle Dolomiti
Le foto svelano i tesori del buio: «Crescono gli appassionati»

BELLUNO. Tanto splendenti di giorno, quando la luce limpida evidenzia le vette mozzafiato, quanto magiche di notte, quando il buio lascia che a parlare siano le stelle. Le Dolomiti sono anche questo, come sanno bene i tanti appassionati di astronomia che arrivano nel Bellunese per osservare, e magari fotografare, la volta celeste.
Questa settimana la foto scelta per la rubrica “Belluno meraviglia”, che ogni martedì seleziona una foto inviata dai lettori in occasione dell’omonimo concorso fotografico, rappresenta la Via Lattea immortalata dal lago d’Antorno. L’autrice della foto è Federica De Peron, che ha approfittato della notte per rivelare quello che il giorno nasconde.
«Questa foto racconta le nostre bellissime montagne sotto una luce sconosciuta» spiega Alessandro Dimai, direttore dell’osservatorio astronomico di Col Drusciè gestito dall’Associazione astronomica Cortina. «L’occhio umano» spiega Dimai, «è un organo eccezionale ma ha molti limiti in condizioni di scarsa illuminazione. Cosa che invece non hanno le macchine fotografiche d’oggi». Ed è così che, ancora una volta, la tecnologia si unisce all’ispirazione creando emozioni. «Bastano pochi secondi di esposizione per rivelare migliaia di stelle che ad occhio nudo sono impossibili da osservare».
La protagonista assoluta in questa foto è la Via Lattea. «Normalmente è visibile anche ad occhio nudo» continua Dimai, «ma bisogna che non ci siano luci artificiali a disturbare. A volte la si confonde con delle nuvole ma sulle nostre montagne è più facile osservarla. Quella che si vede nella foto è la parte centrale della Via Lattea, verso la costellazione del Sagittario: è una foto scattata in estate, quando è più luminosa».
Una passione, quella per l’astronomia, sospesa tra passato e futuro. L’osservazione delle stelle risale a tempi antichissimi e già migliaia di anni fa i nostri antenati alzavano lo sguardo al cielo proprio come noi facciamo oggi. Forse anche con più successo, visto che l’inquinamento luminoso era minimo. Ma nel Duemila la tecnologia compensa con grandi opportunità. «Le macchine fotografiche moderne» continua Dimai, «stanno portando sempre più persone ad appassionarsi alle stelle. Le stesse case produttrici mettono sul mercato prodotti dedicati agli astrofili».
Ma non c’è solo la fotografia. L’osservatorio di Col Drusciè consente a chiunque di osservare la volta celeste con molte attività rivolte alla didattica ed è attivo anche nella ricerca. «Abbiamo scoperto un pianetino che si chiama Cortina d’Ampezzo» spiega il direttore, «oltre a 40 supernove. Siamo degli appassionati e lo facciamo per hobby: l’associazione conta circa 80 soci ma all’osservatorio e al planetario di Cortina contiamo migliaia di visitatori». Gli appassionati che scelgono le Dolomiti per osservare le stelle sono tantissimi e arrivano da tutto il mondo. «Le comete come si vedono qui, non si vedono da nessun altra parte» spiega Dimai. Per chi avesse sete di corpi celesti sul sito www.cortinastelle.eu sono pubblicati i prossimi eventi e le foto dei tanti viaggi a caccia di comete ed eclissi. E se la voglia è incontenibile, tanto da voler osservare il cielo di Cortina anche dal computer, c’è il servizio Sky on the web: la magia delle stelle sul divano di casa.
Argomenti:belluno meraviglia
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