Dal pittore all’attore, il Teatro Comunale di Belluno celebra Stefano Cattarossi

BELLUNO. Stravagante, geniale, estroverso e controverso, alternativo, trasgressivo, personaggio scomodo e tormentato, spirito libero, indomabile e imprevedibile ma di grande cuore: colpi di pennello che si muovono veloci a disegnare il ritratto di Stefano Cattarossi, artista bellunese scomparso 25 anni fa quando non aveva ancora 42 anni. Ne hanno parlato ieri mattina Renzo Poloni della Fondazione Teatri delle Dolomiti, Claudia Alpago Novello assessore alla Cultura, Valeria Benni e Martina Gennari curatrici della mostra “Stefano Cattarossi a teatro - pittura e ribellione”, che è stata inaugurata al Comunale, nell’ambito della Rassegna “Il gusto dell’altro”.
Dalla sua vasta produzione sono state recuperate, da collezioni private, circa cinquanta opere pittoriche, quaranta di queste hanno invaso pacificamente i luoghi periferici a quelli destinati agli spettacoli del Comunale: l’entrata, il foyer, le scalinate, i camerini degli artisti, fino ad arrivare nel cuore più alto del teatro attraverso ripide scalette e inaspettate passerelle accanto alla monumentale macchina di proiezione. Partecipare alle visite guidate sarà un’occasione per scoprire o riscoprire i luoghi misteriosi e magici di questo tempio della cultura, ripercorrere i luoghi segreti che anni fa il Tib ci aveva mostrato con “Polvere, ovvero la storia del teatro”.
Si dice che il pittore abbia vissuto da vicino ogni angolo del teatro “a porte chiuse e a luci spente” perché aveva l’abitudine di soggiornare nei luoghi dove operava: le magnifiche pitture murali che si possono ammirare nei camerini degli artisti ne sono la testimonianza. Sono Pierrot e maschere teatrali, purtroppo non sempre rispettate dai lavori di restauro, mentre altre opere murali, nella Birreria San Marco e nel Caffè Commercio, sono andate perdute. L’esposizione dei quadri non tiene conto dell’ordine cronologico ma privilegia dei filoni tematici, legati a momenti della vita dell’artista e ai diversi stili. Da “Ritratti di terra” nel caldo colore marrone a “Racconti” più colorati, da “Corpi” a “Donne” per finire con “Incorporeo”.
Non solo pittore, Stefano Cattarossi è stato anche attore. Ventenne si trasferisce a Roma, dove frequenta la scuola di recitazione, partecipa ad alcuni film diretti da Sergio Corbucci e Vittorio Caprioli e recita a teatro con la regia di Amelio Perlini. Per celebrare questa importante fase della sua vita, al Comunale, a ingresso libero, vengono proiettate alcune pellicole che lo vedono fra i protagonisti.
Ieri sera è stata la volta di “Gli specialisti” di Corbucci. Giovedì 11, alle 19,45 sarà la volta di “Splendori e miserie di Madame Royale” diretto da Caprioli. Domenica 28, alle 19,30 il film restaurato “Anna” di Grifi e Sarchielli. La proiezione sarà preceduta alle 17,30 da una Tavola Rotonda su “I favolosi anni ’70: miti e contraddizioni” e mercoledì 24 alle 21 ci sarà il concerto “Cantautori”.
Mercoledì 10, alle 18, iniziano le visite guidate per le quali è necessario prenotarsi in teatro o all’indirizzo fondazioneteatridolomiti@yahoo.it Le visite proseguono sabato 13 alle 11; domenica 14 alle 18; giovedì 18 alle 18; mercoledì 24 alle 18; sabato 27 e domenica 28 alle 11. La mostra rimane aperta fino al 28 maggio, con orari da martedì a venerdì dalle 16 alle 19, sabato e domenica 10 - 13 e 16-19.
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