Caterina, storie di donne pastore

BELLUNO. La vita della pastora Caterina De Bona diventa un film, «In questo mondo» con la regista Anna Kauber.
Il docu-film. Caterina, Rosina, Maria Pia e altre 97 storie di vita straordinarie: delle donne pastore in alta quota.
«La regista Kauber è un’esperta di paesaggio agrario di Parma: documenta il mondo rurale con tematiche sociali e culturali – ha anticipato la pastora che passa l’estate sugli alpeggi a Cortina e l’inverno nella Pedemontana friulana –. Con questo film vogliamo far conoscere la nostra vita di donne pastore. Nel film suono il violino in mezzo al gregge sui pascoli alpini e nelle orecchie risuonano i nomi delle mie amate pecore e capre: Selvaggia, Frau, Ninna, Rossella, Sofia, Fortuna, Neve, Francesca, nera, Birba, dei cani Amelia, Clara, Sanni. Dei vitelli Lui e Lei e dell’asino Mena».
La scelta. I rumori del pascolo, il vento e l’aria pulita, i cieli e le montagne: Caterina, laureata in erboristeria, ha scelto di vivere con mille pecore, asini, capre, cani e il pastore Sergio Ropele (Giachela). Sulle Dolomiti e in Friuli: finito l’alpeggio nei paradisi in vetta di Cortina, fa base sulla dorsale della Pedemontana. Vita da pastori? È piuttosto dura.
«In alcuni comuni scatta la proibizione di transito con le pecore – ha ricordato Caterina –. Burocrazia, domande, a volte multe rendono difficile la vita di pastore. È un lavoro antico». Il lusso è quello di vivere secondo natura e la cosa non ha prezzo. «Sveglia prima delle 6 e via, si gira per i pascoli con il gregge – spiega Caterina –. Quando piove di notte, le pecore non stanno in mezzo al fango e ci muoviamo al buio. È stata una scelta, questo lavoro».
La storia. «Sono di Cortina e da bambina avevo la passione per le pecore – ha ricordato Caterina –. Con mio padre andavo a salutare i pastori transumanti e sono diventata pastora con Sergio e le nostre pecore». Per amore. Mille pecore sono un impegno non stop, la vita è senza comfort: va dove ti porta il cuore.
«In questo mondo» è il docu-film delle pastore: nato dalla relazione forte tra il femminile e la terra. «Un mestiere antico e contemporaneo soprattutto nel rapporto tra uomo e animale e tra uomo e ambiente naturale – ha continuato Caterina con la regista –. Sulle terre alte delle pastore: il mestiere ha una funzione fondamentale per la tutela dei territori, sotto il profilo ambientale e idrogeologico».
Un formidabile contributo al mantenimento e ripopolamento dei luoghi svantaggiati della montagna. Pascolo e allevamento semi-brado garantiscono la sopravvivenza della biodiversità vegetale e animale.
Chiara Benotti
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