Carnevale, il ballo dei Matazins riscalda il Comelico

COMELICO SUPERIORE. Un sole piuttosto gelido ha illuminato la mascherata di Santa Apollonia cui hanno partecipato decine e decine di maschere allegre e multicolori. Dopo la sfilata partita in località Sacco il corteo è giunto in piazza Tiziano dove una notevole folla di comeliani turisti era in attesa. Presi d’assalto anche i chioschi con il brulè per riscaldare anima e corpo nelle pause delle danze.
Sul palco riservato alla musica hanno preso posto i musicisti con fisarmonica, contrabbasso, chitarra e violini per far partire la colonna sonora della “maskarade”: la “vecia” irrefrenabile che tutti anima e coinvolge, ma anche valzer, mazurke ed altri ritmi antichi che ben accompagnano il rito carnevalesco. Due matazins e due matazere si sono alternati nei balli più attesi dal pubblico, e poi tantissime maschere senza temi predominanti, ma solo espressione di fantasia e creatività. Simpatici gruppi e grandi e piccini con i costumi più vari. Qualche carro speciale – uno assai bello dai fili di mille colori – e tanta voglia di ballare a stare assieme. Dopo la pausa pranzo ancora un pomeriggio dove piazza Tiziano era gremita di gente, ed i pagliacci facevano fatica per delimitare gli spazi dedicati alle danze. Tante foto e video in azione per immortalare i momenti più significativi dell’evento. All’imbrunire tutte le maschere si sono ritrovate all’hotel Bellavista dove la festa è proseguita con la cena ed i balli fino a tardi. Da ricordare che presso il Museo Algudnei a Dosoledo è sempre visitabile la sezione dedicata al carnevale comeliano.
Domenica prossima si replica a San Nicolò per la mascherata di San Valentino con la mattinata itinerante tra le frazioni di Costa, Costalissoio e Casada, mentre dalle 14 lo spettacolo sarà nella piazza del capoluogo ove verrà allestito un tendone riscaldato.
Livio Olivotto
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi