Addio Frizzi, gentiluomo della televisione

ROMA. Ieri i telespettatori si sono svegliati con una notizia che ha “spezzato” a tutti il cuore. Fabrizio Frizzi è morto. Per quasi 40 anni è stato il volto dei principali programmi Rai, un autentico gentiluomo della tv, che ha fatto del garbo la sua cifra umana e professionale lasciando un segno in un mondo non sempre simbolo di quell’eleganza cui lui sapeva conferire ad ogni cosa che faceva. A dare l’annuncio è stata la moglie Carlotta assieme ai familiari. Sono bastate poche parole: «Grazie Fabrizio per tutto l’amore che ci hai donato».
Frizzi, 60 anni compiti a febbraio, si è spento nella notte tra domenica e lunedì all’ospedale Sant’Andrea di Roma, in seguito a una emorragia cerebrale. Il 23 ottobre era stato colto da un malore durante la registrazione di una puntata di “L’Eredità”. E l’amico Carlo Conti aveva preso in corsa il timone al suo posto, fino al suo ritorno. Su Rai1, dal 15 dicembre, prima insieme a Conti, poi da solo, fino all’ultima notte con il programma ancora in palinsesto. «Sto combattendo, non è ancora finita. Ogni tanto, com’è normale, qualche momento di sconforto può esserci, ma l’affetto della famiglia, del pubblico e degli amici è una luce che illumina tutto. La vita è meravigliosa» aveva detto. E ancora: «Se guarirò farò il testimonial della ricerca. Intanto tengo a ringraziare tutti i medici che mi stanno seguendo». Ma è andata diversamente.
Dopo un’esperienza in radio a 18 anni, il debutto tv, con “Il barattolo”, nel 1981. Poi la trasmissione per ragazzi “Tandem” e infine “Pane e marmellata” con la futura moglie Rita Dalla Chiesa, di 11 anni più grande, sposata nel ’92 per poi separarsi nel 1998. I due resteranno in ottimi rapporti al punto da condurre insieme anche “La Posta del cuore”. In quasi quarant’anni di televisione ha condotto moltissimi programmi: la svolta nel 1988, quando Michele Guardì gli affida la conduzione di “Europa Europa”, programma del sabato, mentre nel 1989 è alla guida del “Festival di Castrocaro”. Nel 1992, approda nel prime time del sabato di Rai1 con “Scommettiamo che?”, presentato dal 1991 al 1995 insieme a Milly Carlucci, nel 1999 con Afef Jnifen e nel 2001 con Valeria Mazza. Nel 1997 entra a far parte del cast di “Domenica In”. Di Miss Italia le edizioni non si contano e proprio lì, nel 2002, conosce la futura moglie, la mestrina Carlotta Mantovan, 20 anni. Ha partecipato come concorrente a “Tale e quale show” e a “Ballando con le stelle”, è stato doppiatore - voce di Woody in “Toy Story” - e si è esibito all’Arena di Verona con “La Vedova Allegra” nel ruolo del barone Mirko Zeta, con Cecilia Gasdia e Andrea Bocelli. Il suo stile di conduzione era per sua stessa ammissione ispirato a Corrado e la sua fama è tale da essersi meritata una citazione su Topolino con “I Bassotti e gli insoliti ignoti”, come Paprizio Sfrizzi.
Tra i suoi ultimi tweet i complimenti alla campionessa di sci Sofia Goggia: «Stanotte goggiasofia ha fatto la storia! Grandissima cesellatrice di traiettorie perfette! Ne parleranno i nostri nipoti. Per ora festeggiamo noi tifosi». E un altro a Michela Moioli e «il suo oro nello snowboard... spettacolo meraviglioso!».
Tantissimi ieri i messaggi di cordoglio: «Con Fabrizio se ne va un pezzo di noi, della nostra storia, del nostro quotidiano», dicono in Rai «l’uomo dei sorrisi e degli abbracci per tutti». La camera ardente oggi in Rai, i funerali domani alle 12 nella chiesa degli Artisti a Roma.
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