Zoldo Alto, bloccati nella cabinovia nel cuore della notte

È accaduto a una comitiva che aveva cenato al rifugio “Pian del Crep”. Tutta colpa di uno sbalzo di corrente. Il guasto riparato in un quarto d’ora

ZOLDO ALTO. Attimi di tensione, ieri notte, in una cabinovia gestita dalla società Funivia Val di Zoldo. Una trentina di persone, infatti, è rimasta bloccata, all’interno della cabina, per uno sbalzo di corrente che ha bloccato l’impianto.

I passeggeri erano di ritorno dal cenone di Capodanno, trascorso al rifugio “Pian del Crep” di Zoldo. Ai tecnici della società che gestisce gli impianti è bastato un quarto d’ora per capire l’origine del guasto e per ripristinare la corrente. Tutto si è risolto, comunque, per il meglio: a parte qualche inevitabile lamentela di qualche passeggero della cambinovia, che ha vissuto comprensibilmente con un po’ di preoccupazione il fuori-programma nel cuore della notte.

L’inconveniente è avvenuto verso le due di ieri notte, mentre, appunto, una trentina di ospiti del rifugio “Pian de Crep” di Zoldo stava scendendo a valle dopo aver consumato il cenone di Capodanno. Ad un certo punto la cabinovia s’è fermata.

A spiegare le cause tecniche è Bruno Piva, l’amministratore delegato della società che gestisce gli impianti di risalita, la Funiva Val di Zoldo: «Abbiamo avuto effettivamente un problema elettrico», spiega Piva, «ma non è stata una nostra negligenza. La causa è infatti da addebitare all’Enel. S’è verificato, infatti, uno sbalzo di corrente dalla rete generale dell’Enel che ha fatto bloccare tutto. Appena contestato il black-out ci siamo subito attivati per risolvere in tempi brevi il guasto e limitare il disagio per i passeggeri».

Sono bastati quindici minuti ai tecnici della società per individuare il guasto.

«In quel momento», continua Piva, «avevamo in funzione anche i cannoni sparaneve delle piste. Per questo motivo non capivamo se il guasto dipendeva da noi o dall’Enel. In ogni caso, ci è bastato un quarto d’ora di tempo per capire cos’era successo e pochi altri minuti per ripristinare la corrente, dopo le dovute verifiche tecniche».

Dunque, in una ventina di minuti, l’inconveniente è stato superato. «Ovviamente qualcuno dei passeggeri s’è lamentato», conclude Piva, «ma, premesso che non era dovuto a noi il guasto, da parte nostra abbiamo impiegato la massima celerità ed efficienza per limitare l’inconveniente».

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