Volontari in Nepal con l’associazione Giuliano De Marchi

BELLUNO. Il problema della ricostruzione del Nepal colpito dal terremoto del 25 aprile è sempre grave e richiederà un lavoro di anni. L’associazione Giuliano De Marchi per il Nepal sta lavorando fin dai primi giorni per portare aiuti. Per coordinarli e studiare le modalità di intervento si sono recati in Nepal, quattro giorni dopo il terremoto, due medici e dall’inizio di agosto sono attivi Stefano Barabino e Alessandra Lorenzet di Vittorio Veneto, volontari dell’associazione.
Fin dal 2010 l’associazione ha collaborato con l’alpinista Fausto De Stefani e la Fondazione Senza Frontiere per la costruzione e la gestione sanitaria dell’ambulatorio De Marchi, inserito a Kirtipur all’interno della Rarahil Memorial School. «I due disastrosi terremoti ci hanno fatto comprendere - dicono all’associazione - come le priorità erano diventate in pochi istanti inevitabilmente altre: la ricostruzione delle numerose strutture di educazione e assistenza sanitaria distrutte dal sisma. Abbiamo lasciato la gestione dell’ambulatorio di Kirtipur, ormai avviato e integrato, nelle mani della Rarahil Memorial Foundation e ci siamo dedicati a un’attività di intervento nel distretto di Gorkha, a Ovest di Kathmandu, area epicentro del sisma». E il nuovo nome dell’associazione “Giuliano De Marchi per il Nepal” permette un maggior raggio d’intervento in ambito oltre che sanitario anche sociale.
In questi giorni gli architetti Barabino e Lorenzet si trovano nel distretto di Gorkha dove, nei villaggi di Ashrang e Bungkhot, erano state individuate distruzioni particolarmente gravi.
I volontari hanno già consegnato numerosi e urgenti arredi, presidi sanitari e medicinali all’Health Post (ambulatorio pubblico) di Ashrang. Inoltre insieme a un architetto nepalese della ong nepalese “Child Environement Nepal” stanno studiando e predisponendo i progetti per la ricostruzione completa di una scuola primaria e una secondaria punto di riferimento per i molti bambini e ragazzi del posto.
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