Vita dura per gli insegnanti di ginnastica

I più penalizzati sono loro, ma anche altri prof sono in difficoltà. Sovilla: «Farò fisica all’alberghiero»

BELLUNO. Permette? Precario. Con l’aggravante della mancanza del nuovo dirigente scolastico provinciale, in sostituzione di Giorgio Corà. L’ufficio provinciale è attualmente retto da Daniela Del Pizzol, ma non è stabile neanche lei. Oltre tutto, ieri mattina è scoppiata la grana del liceo musicale, che ricade sulle scuole medie. C’è stata una discussione tra i funzionari dell’ufficio scolastico e i sindacalisti, su una norma che non sarebbe chiarissima.

Tutto sotto gli occhi di chi, in vita sua, vorrebbe fare l’insegnante e, magari un giorno, passare finalmente di ruolo. La formuletta magica è quella ed è una musica per chi ha la fortuna, oltre che il posto in graduatoria, per sentirla. Marzio Sovilla è il primo della propria lista e può permettersi anche di scartare 11 ore di topografia, chissà dove: «Preferisco insegnare fisica, anche se magari mi toccherà farlo all’alberghiero di Longarone, dove potrebbero anche non essere molto interessati alla mia materia», spiega l’ex difensore di un buon numero di squadre di calcio dilettantistiche dalla provincia, «bisognerà cercare di coinvolgerli in qualche maniera, ma sempre meglio questo impegno supplementare, piuttosto che dover rifare tutta quella strada fino a Santo Stefano. Posso essere contento di queste 18 ore, comprese le otto qui al Segato, che naturalmente sono facilitate dalla posizione in graduatoria».

Giocava a pallone anche Christian Frassinelli. Soprattutto nell’Auronzo, dove continua a collaborare, anche adesso che ha smesso: «Sono precario da 13 anni, abito a Laggio di Cadore e insegno scienze naturali. Sono sposato, ho tre figli e non è che possa immaginare di accettare qualsiasi cattedra. Tra il Segato e l’Ipsia Brustolon, ho messo insieme le ore necessarie, chiaro che una buona parte dello stipendio andrà nel gasolio necessario a spostarmi tutti i giorni dal Cadore fino in città. Del resto, non è che ci sia scelta. Occorre per forza prendere quello che viene, se vuoi tirare avanti».

I più inguaiati sono gli insegnanti di educazione fisica, la vecchia ginnastica. Ma paradossalmente qualche casella rimane vuota, in mancanza del candidato. In questo caso? «I posti vacanti tornano all’istituto, che deve provvedere in maniera diversa», riprende Sovilla, «ma devo dire che non sono molti». (g.s.)

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