Villa Carpenada, via libera al centro benessere

Il sindaco Massaro è convinto: «Questa delibera tutela l’interesse pubblico» La minoranza insorge per il mancato visto di un dirigente: «È illegittima»
Di Alessia Forzin

BELLUNO. Anche Belluno avrà un hotel con centro benessere. Ieri in consiglio comunale è stata approvata la nuova delibera con la quale si dà il via libera al progetto presentato da Dalla Riva per l'ampliamento della Carpenada, che avrà più camere e una spa aperta a tutti. A fronte del cambio di destinazione d'uso del terreno sul quale sorgerà l'ampliamento, la proprietà si impegna a costruire una rotatoria nello slargo che dà accesso alla Carpenada e ai nuovi uffici della Feinar (area ex Icb), più ampia di quanto previsto quando il progetto approdò in aula per la prima volta, in agosto, e a garantire con una fidejussione che spenderà 50 mila euro per un'altra opera destinata alla sicurezza dei pedoni della frazione (un marciapiede o altro), ancora da individuare. Spetterà alla giunta farlo, entro sei mesi. È stata dunque cancellata la prescrizione che prevedeva una servitù di passaggio sul viale dei carpini.

Mario Dalla Riva era in aula e ha seguito tutto il dibattito, lungo e a tratti concitato, perché dai banchi dell'opposizione non sono mancate le critiche, con toni spesso accesi. In particolare su un punto: la delibera non ha il visto di regolarità tecnica da parte del dirigente, per l'indeterminatezza delle opere di mitigazione.

«La delibera è legittima?». Il dirigente ha evidenziato preoccupazione che le opere non vengano eseguite, perché non basta la volontà del privato a realizzarle, serve metterle per iscritto. È stato interpellato più volte anche il segretario comunale, che non ha smentito il dirigente, ma ha individuato un modo per superare il suo parere negativo: fare una convenzione urbanistica fra Comune e privato, nella quale siano specificati i progetti relativi alle opere di mitigazione, i tempi e i costi. Ma non ha convinto l'opposizione: «Questo provvedimento ci espone al ridicolo: la delibera sta in piedi dal punto di vista tecnico?», ha chiesto Ida Bortoluzzi, stupita che un dirigente abbia espresso parere non favorevole. Claudia Bettiol ha fatto un passo in più, arrivando a definire la delibera “illegittima” e chiedendo categoricamente al segretario di dirimere la questione. Il suo «lo è a condizione che si faccia la convenzione» non è bastato per convincere la Bettiol, che al voto si è astenuta.

Massaro: tutelato l'interesse pubblico. Pochi consiglieri sono entrati nel merito del progetto, ben spiegato dall'assessore Frison, anche perché tutti si sono detti d'accordo che l'investimento di Dalla Riva sia importante per la città. Il sindaco, però, ha portato l'attenzione sull'interesse pubblico: «Che è garantito con le due opere di mitigazione proposte. Le obiezioni del dirigente saranno superate con la convenzione urbanistica».

La maggioranza ha votato compatta a favore del progetto, la minoranza si è divisa: Ida Bortoluzzi non ha partecipato al voto, i 5 stelle (che hanno fatto emendare il testo inserendo la frase «ritenere di assoluto interesse pubblico la creazione di un passaggio pedonale») si sono astenuti «perché la giunta deve ancora meritarsi la fiducia che ci chiede oggi». Lo stesso hanno fatto Bettiol, Visalli, Comel e Patrizia Burigo. Contrari De Moliner («il Comune non deve fare il soldatino di fronte al privato, deve essere autonomo perché solo così è autorevole») e Costa, preoccupato per il parere del dirigente.

Un investimento per la città. Passata la delibera, Mario Dalla Riva ha sorriso: «Sono contento perché c'è finalmente la possibilità di creare qualcosa di importante anche a Belluno, di fare un investimento per la città», ha detto a caldo. Aspetto che era stato sottolineato anche da Prade. Il centro benessere sarà aperto a tutti, non solo a chi soggiornerà all'hotel, configurandosi come intervento a favore anche dei bellunesi e non solo dei turisti. Ampliare la Carpenada, inoltre, permetterà di creare posti di lavoro: «A lavori ultimati saranno assunte otto persone», assicura Dalla Riva. «E nella fase dei lavori ne saranno impiegate circa 35». Il progetto è pronto, il Comune l'ha approvato. Per completare la pratica mancano solo la stipula della convenzione urbanistica e i tempi burocratici. Passati anche quelli, il cantiere si aprirà, e Belluno entrerà nell'elite dell'ospitalità con una struttura ricettiva completa di spa.

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