Via libera ai lavori per malga Piz e il ponte degli Osei

Il 2014 inizia con alcune buone notizie per Alano di Piave ma il sindaco Bogana frena: «Viviamo nell’incertezza»

ALANO DI PIAVE. I lavori per la ricostruzione del ponte degli Osei partiranno in primavera, così come la conversione di malga Piz in agriturismo e alcune asfaltature urgenti. Nonostante le difficoltà, nonostante le giravolte legislative e l'obbligo a unire funzioni e servizi, i piccoli comuni stanno facendo di tutto per non affondare e per mantenere lo standard dei servizi offerti ai cittadini. Come Alano di Piave, che è riuscita ad appaltare il cantiere per la ricostruzione dello storico ponte che collega le sponde contrapposte del Tegorzo, con da una parte San Valentino di Quero, dall'altra Campo di Alano. «Nonostante le ristrettezze economiche, un bilancio scarno e la legislazione nazionale che cambia continuamente e non ci aiuta a fare programmazione sul lungo periodo, siamo riusciti a portare a casa anche questo risultato», afferma il sindaco Serenella Bogana, a metà tra il soddisfatto e il rassegnato, «i lavori partiranno in primavera».

Assieme al ponte degli Osei, sta per partire anche l'intervento per l'adeguamento di malga Piz, grazie a un finanziamento di 37 mila euro sui 50 mila necessari per trasformare la struttura in agriturismo: «I lavori termineranno prima della stagione della monticazione, e presto bandiremo la gara per la nuova gestione». Tramite la Comunità montana feltrina, Alano ha ottenuto anche 10 mila euro su 14 mila necessari per rifare il tetto di malga Barbeghera: «D'ora in poi ci dovremo preoccupare solo della piccola manutenzione ordinaria. Le nostre montagne sono molto frequentate nel periodo estivo, e con questi interventi si valorizza il patrimonio storico e al contempo si crea lavoro». Bim Piave ha garantito al comune un cofinanziamento di 10 mila 500 euro all'anno, per 15 anni, a sostegno di un progetto per asfaltare le strade: «Prima risaneremo i tratti più rovinati del capoluogo, poi sistemeremo la viabilità».

L'emergenza povertà nel frattempo si aggrava, con sempre più persone che si rivolgono all'assistente sociale per trovare lavoro e soddisfare i bisogni più immediati: «Con il fondo Cariparo, sostenuto dalla Caritas, siamo riusciti a dare lavoro temporaneo a undici persone. Con 5 mila euro donati al comune da un imprenditore locale, abbiamo cofinanziato il 20 per cento del progetto e abbiamo ottenuto il massimo della cifra stanziabile. Questo ci ha permesso di dare una mano a chi si trova in difficoltà».

Amministrare nelle condizioni attuali non è facile: «Viviamo costantemente nell'incertezza: quest'anno possiamo intervenire, il prossimo non si sa», lamenta il sindaco, «il bilancio del comune ormai è legato a ciò che si decide a Roma, e che cambia di ora in ora. Mantenere i servizi a un livello accettabile in queste condizioni diventa sempre più difficile. Non abbiamo alzato volutamente la tassazione e ogni giorno lavoriamo per contenere le spese negli uffici: ricicliamo anche l'angolo del foglio di carta. Abbiamo la massima attenzione al minimo spreco. Facciamo tanto grazie a piccoli aiuti, ai lavoratori socialmente utili, alle associazioni». Per fortuna che il volontariato resiste.

Francesca Valente

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