Via libera ai 146 milioni per l’elettrificazione

Il Governo conferma il contratto con Rfi predisposto due anni fa dal ministro Derio D’Incà (M5S): «Ora possiamo programmare il futuro dei treni bellunesi»
gian paolo perona- perona- belluno- arriva il nuovo treno swing
gian paolo perona- perona- belluno- arriva il nuovo treno swing

BELLUNO

I lavori di elettrificazione dell’anello ferroviario fra Belluno e Treviso, via Feltre e Montebelluna da una parte e via Vittorio Veneto dall’altra, sono già iniziati; da Conegliano sono stati fissati i pali della corrente elettrica e il circuito sarà pronto entro il 2020.

Notizie rassicuranti arrivano, intanto, da Roma sul piano finanziario. La commissione trasporti della Camera ha dato ieri il via libera allo schema di contratto con Rete Ferroviaria Italiana per il periodo 2017-2021.

Il contratto, predisposto due anni fa dal ministro Graziano Delrio, prevede investimenti per lo sviluppo delle infrastrutture ferroviarie che verranno fatti regione per regione e stanzia nuove risorse aggiuntive pari a 17 miliardi e 372 milioni di euro.

L’accordo di programma ratifica lo stanziamento dei fondi già previsti dai governi Renzi e Gentiloni in cui sono inserite opere come, appunto, l’elettrificazione della ferrovia nel Bellunese per 146 milioni di euro. Il parere della Commissione ribadisce anche che la progettazione delle tratte Calalzo Dobbiaco e Feltre Primolano deve essere fatta utilizzando i finanziamenti del Fondo Comuni Confinanti già stanziati nel 2017. Voto unanime di favore al parere di cui la deputata veneta Arianna Spessotto è stata relatrice.

«In questo modo viene finalmente rafforzata la posizione di queste due importanti tratte all’interno del sistema Paese e possiamo pensare di programmare il futuro delle ferrovie bellunesi», sottolinea Federico D’Incà, parlamentare del Movimento 5 Stelle, «passando innanzitutto per un studio di fattibilità che indichi una volta per tutte la strada maestra da seguire nello sviluppo infrastrutturale a turistico delle Dolomiti».

D’Incà assicura che, per quanto riguarda il treno delle Dolomiti e il collegamento tra Feltre e Primolano, «possiamo ora operare, come progettazione, in modo veloce e in coordinamento con la Provincia di Belluno e la Regione Veneto. Adesso è compito di tutti correre e adempiere a tutti i passaggi burocratici per raggiungere l’obiettivo dell’anello ferroviario delle Dolomiti».

«In Veneto gli investimenti da qui al 2021 valgono 1,87 miliardi di euro», ricorda il coordinatore dei parlamentari del Partito Democratico, Roger De Menech. «Oggi sono particolarmente contento, perché la maggioranza ha confermato senza modificare un virgola la “cura del ferro”, voluta dal ministro Delrio, cioè le risorse messe prioritariamente sul potenziamento delle ferrovie. Non era scontato, visto l’andamento di alcuni provvedimenti e l’incedere della maggioranza secondo l’altalenare dell’opinione pubblica. Però siamo riusciti a convincere i colleghi di Lega e 5Stelle e credo ci abbiano messo lo zampino anche i tecnici di Rfi e del Ministero».

«Nel prossimo contratto, sarà compito dell’attuale governo e della maggioranza che lo sostiene», conclude De Menech, «impegnarsi a trovare i fondi per l’elettrificazione da Ponte nelle Alpi fino a Calalzo e quelli per i collegamenti per chiudere l’anello delle Dolomiti a nord verso Cortina e Dobbiaco e a sud verso la Valsugana». —



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