Ventotto milioni per i laghetti in quota

CORTINA. Arrivano nuovi laghetti di montagna. E non solo a Cortina, ma, grazie ai Mondiali 2021, in tutte le terre alte del Bellunese.
E siccome l'evento sportivo dev'essere spalmato sull'intera area provinciale, ecco gli alberghi da ristrutturare. Con l'invito agli operatori direttamente interessati a farsi avanti e alla Provincia a convocare al più presto i sindaci perché snelliscano le procedure.
«Bisogna far presto» insiste Federico Caner, assessore regionale al turismo «perché so che Trento e Bolzano già si muovono per realizzare un sistema di trasporti che in vista del 2021 porti i turisti nei loro alberghi».
Ma andiamo con ordine. Caner, che cos'è questa storia dei laghetti?
«Il presidente della Regione, Luca Zaia, ha presentato al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, De Vincenti, una proposta di attivare dei bacini d'acqua in quota per l'innevamento artificiale. Lo hanno chiesto gli impiantisti, per ridurre sia i costi dell'artificializzazione (costi anzitutto di energia elettrica), sia i tempi: 3 giorni per preparare le piste anziché 7».
L'investimento a quanto ammonterebbe e chi lo pagherebbe?
«Si tratta di 28 milioni di euro, che ricaveremmo attraverso i fondi ex Fas. Il Governo ha dato l'assenso di massima».
Quanti laghi realizzereste? «5 per iniziare: a Cortina, a Comelico Superiore, due intorno al Civetta, a Sappada. La normativa europea prevede che siano recintati e, quindi, inaccessibili. La Regione sta lavorando per usufruirli turisticamente».
Lei è entrato a far parte del Consiglio della Fondazione Cortina 2021. Cortina si aspetta molto dalla Regione. Per quanto riguarda la ricettività, a che cosa puntate?
«Più qualità ma anche più posti letto».
Nuova cementificazione, dunque?
«No, sono possibili ampliamenti dell'esistente senza sprecare ulteriore suolo. Non lo vuole, tra l'altro, neppure Donadon, il presidente. So di albergatori di Cortina che si sono dichiarati disponibili a riaprire strutture chiuse da tempo. Noi siamo pronti ad aiutarli».
In che modo? Facciamo il punto sulle possibili misure.
«Intanto 13 milioni per le ristrutturazioni degli esercizi medio-piccoli. Poi 12 milioni per il fondo di rotazione. Quindi 7 milioni per il fondo di garanzia e controgaranzia».
So che intendete organizzare una convention in tempi rapidi con le banche.
«È indispensabile. Chiederemo agli istituti di credito di mettersi in gioco, attraverso le garanzie della Regione, per allungare i mutui dagli attuali 7 anni a 15m, per lo meno, possibilmente a 20. Esattamente come chiedono gli amici albergatori».
I contributi saranno differenziati. Come?
«Il Gal interverrà con contributi fino a 50 o a 100 mila euro. Per importi più elevati, fino a 600 mila euro, interverrà la Regione, con le cosiddette misure de minimis: il contributo in 3 anni potrà sommare fino a 200 mila euro. A fondo perduto sarà una percentuale che potrà arrivare al 40%».
Ma chi ha investimenti superiori ai 600 mila euro?
«La Regione garantirà contributi a fondo perduto per il 20% tra i 600 mila e probabilmente un milione e mezzo. Poi abbiamo previsto il fondo di rotazione e quello di garanzia. Non ho ragione di ritenere che le banche non facciano la loro parte. Tutto, insomma, si tiene».
In che senso, tutto si tiene?
«Gli impiantisti dicono che non ce la fanno a coprire i costi di gestione, hanno pochi passaggi e spese sempre più pazze di acqua e corrente elettrica. Sostengono, d'altra parte, che sono loro a determinare i presupposti per la sopravvivenza degli alberghi. Ma gli albergatori rivendicano anche loro risorse per qualificarsi al meglio, ampliare i posti letto, e rendere appettibile la comunità di riferimento al turistico. Ecco perché la Regione ha deciso d'intervenire nelle due direzioni. Non solo. Oltre che la ricettività vorremmo migliora l'offerta del prodotto turistico nel senso più ampio del termine, dalla cultura all'artigianato tipico. Da qui, ad esempio, l'interesse a promuovere nelle nostre valli tante start up, la cablatura delle stesse valli, l'alternativa delle auto elettriche e delle bici a pedalata assistita».
E poi le infrastrutture.
«Certo, come vi ha anticipato il presidente Donadon, non sappiamo se riusciremo a completare entro il 2021 tutte le opere programmate; quelle strettamente necessarie sì, per le altre ci daremo scadenze leggermente più lunghe».
Lei ha invitato la presidente della Provincia di Belluno, Daniela Larese Filon, a convocare urgentemente i sindaci. Che cosa dovete comunicare?
«I tempi sono strettissimi per arrivare al 2021. La Regione pubblicherà i bandi entro qualche breve tempo. Bandi che non possiamo tenere aperti a lungo. I sindaci devono darsi delle regole per snellire i percorsi tecnico burocratici dei rispettivi Comuni, affinchè i cantieri possano scattare dal prossimo anno. Altrimenti non ce la faremo».
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