Venezia-St Moritz in treno passando per Cortina
BELLUNO. Da Saint Moritz a Venezia, passando per Cortina. Non è una boutade. Neppure un sogno. È un progetto a cui sta lavorando la Provincia di Bolzano e al quale ha dato il benestare la Regione Veneto. Con il pieno consenso, va detto, del Governo, da una parte, e della Provincia dall'altra. E con il Comitato dei fondi di Confine che ha già stanziato 400 mila euro per la progettazione dell'anello tra Feltre e Primolano e tra Calalzo e Cortina.
Se ne parlerà al convegno degli ambientalisti, domani pomeriggio, alle 16, al Giovanni XXIII di Belluno, coordinatore Paolo Possamai, direttore dei quotidiani veneti del gruppo Espresso. «Porterò la conferma della Provincia di Bolzano», anticipa Luigi Casanova, portavoce di Cipra, la confederazione delle associazioni ambientaliste, «che il disegno strategico del presidente Kompatscher e dei suoi collaboratori è rivoluzionario sul piano della mobilità sostenibile».
Esiste già la ferrovia della Val Venosta, tra le più performanti d'Italia. Bolzano ha in progettazione il collegamento ferroviario verso la val Engadina e, in particolare, Saint Moritz, famoso per il trenino rosso. Da Bolzano, poi, in un batter d'occhio si sale a Fortezza, unica fermata dei treni del tunnel del Brennero, tra il capoluogo e il confine di Stato. Da Fortezza proseguirà il treno delle Dolomiti per la Val Pusteria, fino a Dobbiaco (non solo, quindi, fino a Brunico, come sembrava in un primo tempo). E da qui il collegamento con Cortina. Poi spetterà al Veneto decidere il tracciato fino a Calalzo, se per la Val d'Ansiei o la Val Boite.
Pare che Bolzano sia in fase di pressing su Venezia per procedere rapidamente con un'opzione. Ed è quanto sta facendo anche Roger De Menech, parlamentare e coordinatore dei Fondi di confine, che a chiesto alla Regione di sottoscrivere il protocollo per l'utilizzo dei primi 400 mila euro finalizzati alla progettazione. «Se ne serviranno di più, i sindaci che ho interpellato», anticipa De Menech, «sono disponibili». La risposta dovrebbe arrivare nei prossimi giorni, quando il governatore Luca Zaia rientrerà dall'Argentina.
Saint Moritz Venezia non è, per la verità, un'idea di oggi. «Già nel 1890, si pensi, l'allora sindaco di Trento, l'ingegner Paolo Orsi», ricorderà Casanova al convegno di domani, «immaginava un collegamento diretto tra Saint Moritz e Venezia. Lo aveva chiamato il treno del paradiso, perché attraversava il Tonale, quindi la Val di Non, scendeva a Trento, s'inerpicava per la Val di Fiemme e di Fassa, scendeva a Belluno e da qui a Venezia».
Pochi decenni dopo, Bolzano, considerando le conseguenze di una pericolosa marginalità, immaginava altri percorsi. E di progetto in progetto si è arrivati ai giorni nostri, tra l'altro con un ingegner, Francesco De Bettin, a capo di Dba Group di Santo Stefano, che ha nel cassetto un piccolo sogno. Lo ha riferito anche al recente convegno del Bard a Santo Stefano. Il sogno di far transitare il treno da Calalzo per il Comelico, fino a Lienz.
Ma non solo una ferrovia per passeggeri, anche per le merci. Al momento, però, tutti (o quasi) sostengono il treno passeggeri, che potrebbe materializzarsi fra una quindicina d'anni. Prima, è quasi certo, vedrà la luce il collegamento tra Bolzano e Saint Moriz. Anche perché fra 10 anni, nel 2026, è previsto che entri il funzione il nuovo tunnel del Brennero.
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