Vandali sul “Sentiero delle leggende”

DOMEGGE. Prendersela con i bambini e le loro famiglie proprio no. «È un delitto educativo», sbotta Paolo Lino Fedon, sindaco di Domegge. Che mai, come genitore prima di tutto, avrebbe immaginato scempi del tipo di quelli avvenuti lungo il “Sentiero delle leggende”, per l’appunto sul territorio del comune di Domegge.
Nottetempo dei residenti (almeno così si ritiene) si sono recati lungo questo itinerario, attrezzati di qualche mezzo di trasporto e di motosega, ed hanno tranciato i pali di sostegno delle tabelle del sentiero, con appesi i disegni e la sintesi scritta delle due leggende rappresentate. Prima che i soliti ignoti procedano con gli altri 28 pali, il sindaco si è così recato dai carabinieri ed ha denunciato l'accaduto. Sono partite subito le indagini.
«Abbiamo motivo di ritenere che ad approfittare sia stato qualcuno che aveva bisogno proprio di quei pali, alti un metro ed 80 cm. Non si spiega altrimenti», puntualizza il sindaco, «un'azione così inqualificabile».
Il danno materiale è relativo, qualche centinaio di euro in tutto. Sta di fatto però che, per attrezzare quel sentiero, anzi prima ancora per provvedere alla sua manutenzione, l'amministrazione comunale ha lavorato non poco per ottenere il contributo europeo: che è stato di circa 25 mila euro. L'accusa presentata all'Arma è di furto e di danneggiamento. Fedon ha dato disposizione perché le due “stazioni” del percorso siano al più presto ripristinate affinchè l'itinerario sia di nuovo pronto per l'arrivo della stagione estiva, quella appunto delle passeggiate. Il sentiero, infatti, è tra i più frequentati del Cadore. Parte da Vallesella e arriva fino a Grea. E' panoramico ed alberato. I genitori o i nonni sono soliti portare lassù i loro piccoli perché si dilettino a conoscere, ad esempio, la leggenda degli "spalti del dio Thor", che sarebbe la divinità da cui sono originati gli Spalti di Toro. Si tratta di racconti immaginifici che hanno per autore lo scrittore Antonio Marcolin. E che sono stati rielaborati, nella sintesi che compare lungo il sentiero, da una giovane ricercatrice, la quale si è adoperata anche per i disegni. «Non ci capacitiamo di quanto è avvenuto perché», spiega il sindaco, «non può essere che una persona se la prenda con un sentiero culturale, che si sviluppa su aree non private ma comunali, frequentato da bambini e famiglie. Un sentiero che non disturba proprio nessuno. Non so, davvero, dove alberghi la coscienza di chi si è reso protagonista di un gesto così privo di senso». Se ne parlerà anche sabato prossimo alla festa dei riconoscimenti di quanti, a Domegge, si sono distinti nello studio, nella ricerca, nello sport. Festa alla quale prenderà parte anche il nuovo prefetto di Belluno. «Sarà appunto una festa, ma», conclude il sindaco Fedon, «sarà anche l'occasione per riflettere su un episodio che merita ogni possibile analisi».
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