Valanga in Val Fonda, Daniele Costan Zovi non ce l’ha fatta

Il 29enne di Calalzo si è spento ieri mattina all’alba all’ospedale di Trento. È la seconda vittima della slavina, a Treviso resta gravissimo Mirco De Col

AURONZO. Mirco continua a lottare, ma Daniele non ce l’ha fatta. È salito a due vittime il bilancio, pesantissimo, della valanga staccatasi domenica mattina sul versante nord del gruppo del Cristallo, in Val Fonda (Auronzo), tra Misurina e Carbonin.

Daniele Costan Zovi, il 29enne finanziere di Calalzo, si è spento poco prima dell’alba di ieri all’ospedale di Trento, dove era arrivato in condizioni disperate. Per lui nessun miracolo, inutile anche il delicato intervento chirurgico al quale era subito stato sottoposto per limitare le conseguenze dei gravissimi traumi interni riportati. La salma di Costan Zovi sarà traslata nella mattinata odierna dalla camera mortuaria dell’ospedale di Trento a quella di Pieve di Cadore, da dove domani partirà il feretro alla volta della chiesa Parrocchiale di Calalzo per la celebrazione dei funerali, alle 14.30.

Giovedì, invece, sempre alle 14.30 (nella locale chiesa Parrocchiale), la comunità di Valle di Cadore si stringerà nel lutto per l’ultimo saluto a Tiziano Favero, 44 anni, temporalmente la prima vittima della valanga in Val Fonda, da dove era stato estratto dai soccorritori già privo di vita.

Versa ancora in condizioni critiche nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Treviso, invece, Mirco De Col, il 36enne di Perarolo che al momento del distacco guidava con Daniele Costan Zovi il gruppo dei quattro scialpinisti. Colonna chiusa da Maurizio Bergamo, consigliere comunale a Pieve di Cadore e capo stazione del Cnsas Centro Cadore, rimasto miracolosamente illeso.

Una tragedia ricostruita attimo per attimo dagli uomini del Sagf (Soccorso alpino della Guardia di Finanza) di Cortina guidati dal capitano Leonardo Landi, che ieri mattina sono tornati a sentire Maurizio Bergamo, testimone oculare della tragedia. Dichiarazioni che hanno confermato come i quattro scialpinisti, ritenuti molto esperti, avessero adottato tutte le basilari misure precauzionali richieste per la pratica sportiva in montagna: tutti erano dotati di Artva (apparecchio di ricerca dei travolti in valanga), Favero anche del più moderno airbag, avevano esaminato attentamente le condizioni del pendio innevato prima di tentare la risalita alla forcella del Cristallino, sul versante Nord del gruppo del Cristallo, e procedevano in rigoroso rispetto delle distanze di sicurezza, a una trentina di metri l’uno dall’altro.

La valanga si è messa in movimento intorno alle 9.30, a circa 2350 metri di quota, poche decine di metri a monte di dove si trovavano in quel momento Daniele Costan Zovi e Mirco De Col.

L’inconfondibile e terrificante rumore del distacco ha preceduto di pochi istanti una vera e propria ondata di neve e lastroni di ghiaccio, che ha investito in pieno i primi tre escursionisti della colonna, mentre Bergamo è stato solo lambito dalla slavina, riuscendo immediatamente a divincolarsi dalla presa mortale della neve.

Maurizio Bergamo che, nonostante l’evidente stato di shock, ha immediatamente allertato i soccorsi e avviato le ricerche dei compagni, aiutato dai diversi escursionisti che stazionavano nella zona al momento del distacco.

In pochi minuti sono stati recuperati (seppur già in gravissime condizioni) Mirco De Col e Daniele Costan Zovi, mentre per individuare ed estrarre il corpo, ormai senza vita, di Tiziano Favero è stato necessario più tempo, tra i 15 e i 20 minuti. Tempi di risposta rapidissimi quella della macchina dei soccorsi, ma ugualmente inutili per strappare alla morte Favero, trovato sotto circa un metro di neve e avvolto nell’airbag: il 44enne di Valle di cadore, infatti, aveva fatto in tempo ad attivare i “cuscinetti” prima di essere travolto dalla slavina.

Decesso accertato dal medico mentre gli elicotteri del Suem di Pieve di cadore e dell’Aiut Alpin Dolomites di Bolzano stavano effettuando una corsa contro il tempo per trasportare rispettivamente Mirco De Col all’ospedale di Treviso e Daniele Costan Zovi al nosocomio di Trento, dove il giovane, purtroppo, è spirato prima dell’alba di ieri.

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