Val di Zoldo in lutto: è morto l’artista Bruno De Pellegrin

Un male incurabile l’ha stroncato a 56 anni, era conosciuto per le sue tarsie. Aveva portato la sua arte nelle scuole realizzando un affresco con i bambini 

VAL DI ZOLDO

La comunità zoldana è in lutto per la morte, a 56 anni, di Bruno De Pellegrin. L’eclettico artista di Fornesighe è stato stroncato da un male incurabile.

«Da un po’ di mesi», racconta il fratello Pompeo, di 5 anni più giovane, «un tumore al pancreas ha minato il suo fisico. Alcuni giorni fa era stato ricoverato all’ospedale San Martino di Belluno. Il male si è acuito sempre di più ed è stata la fine».

Pompeo, artista anche lui, è affranto al pari della mamma Alma (il papà è morto da cinque anni).

Pompeo era molto attaccato al fratello del quale ammirava la bravura, la poliedricità e la determinazione, dimostrata nella scelta di voler conseguire la laurea all’Accademia delle belle arti di Venezia o nel tenere buoni rapporti con artisti della Polonia con scambi culturali.

Appena si è sparsa la voce del decesso, la valle è rimasta incredula e in religioso silenzio. Una perdita incommensurabile perché Bruno De Pellegrin era una persona squisita e un artista con la A maiuscola.

Il sindaco Camillo De Pellegrin è stato fra i primi ad esternare il suo dolore. «La comunità tutta», sono le sue parole, «si stringe attorno ai familiari per la perdita di Bruno, prima come uomo e, poi, come artista. La vita è stata molto dura con lui soprattutto per i sacrifici che, anche di recente, ha fatto per completare i suoi studi universitari. Le sue opere resteranno dei pezzi vivi per la sua memoria. E da oggi, per noi che le ammiriamo, resterà sempre la nostalgia dell’artista che con sue tarsie, rappresentava e incarnava lo spirito della nostra valle».

Proprio a proposito delle sue tarsie, lo zio Demetrio Mosena ricorda che un po’ di anni fa e per circa un lustro, a cura del Piodech zoldan, veniva invitato a Fornesighe un pittore famoso che preparava una tela e Bruno De Pellegrin preparava un tarsia che andava di pari passo con la tela, con risultati sorprendenti.

«Un grande artista», mette in rilievo lo zio Demetrio, «umile e ben voluto dalla gente».

La figura di Bruno De Pellegrin ha lasciato un segno anche nel mondo della scuola zoldana.

«Lui», evidenzia il preside Massimo Pisello, «aveva piacere che la sua arte fosse portata a disposizione dei bambini, perché potessero goderne la bellezza. Abbiamo quindi concordato di effettuare dei laboratori di grafica e per l’utilizzo del legno. Un vero successo perché i ragazzi erano entrati in simbiosi con Bruno e la sua arte. Avevano anche progettato ed eseguito un affresco sull’entrata della scuola. Questa è una perdita non indifferente che lascia il fiato sospeso».

I funerali di Bruno De Pellegrin si svolgeranno sabato alle 15 nella chiesa di san Floriano a Pieve. —


 

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