Val di Piero e rifugi: il Cai investe forte
Beluno
Nel cuore del Parco nazionale Dolomiti bellunesi c’è una valle selvaggia e conosciuta solo dagli escursionisti più esperti. Il sentiero che la attraversa si è quasi perso, ma il Cai di Belluno lo farà tornare alla luce. Il recupero del tracciato della Val di Piero è uno dei progetti che la sezione Francesco Terribile ha in programma per quest’anno.
Sarà un 2021 impegnativo: sono previsti interventi straordinari per circa 150 mila euro. Lavori che si sommano a tutte le attività che vengono portate avanti quotidianamente dai volontari. Qualche giorno fa, per esempio, un gruppo di soci Cai è volato in elicottero fino al rifugio 7° Alpini, per liberare il tetto dalla neve. Ce n’era un metro e mezzo.
La sezione guidata dal presidente Paolo Barp sta lavorando da mesi alla sostituzione del bivacco Sperti, sulla Schiara. «Il manufatto è quasi pronto», annuncia Barp. «Dovrà essere portato su con l’elicottero». Per togliere il bivacco esistente, realizzare la base e installare il nuovo manufatto, serviranno 31 mila euro. I lavori saranno fatti non appena la neve si scioglierà, si stima fra maggio e giugno.
Il 7° Alpini festeggia quest’anni i 70 anni dall’inaugurazione. I serramenti sono del 1951, e saranno sostituiti fra maggio e giugno. Sarà cambiato anche il bancone del bar. La spesa prevista è di trentamila euro. L’anniversario, spiega Barp, sarà celebrato con una serie di iniziative.
Al Bianchet serve qualche intervento sulla stufa e sulla centralina idroelettrica che alimenta il rifugio, mentre al Tissi è previsto un lavoro molto impegnativo: va rifatto il tetto, danneggiato da Vaia e poi dal maltempo. Spesa prevista: 80 mila euro. «Vanno sistemati anche i pannelli fotovoltaici», continua Barp. «Vorremmo anche raddoppiare la vasca per la riserva idrica, ma rimanderemo l’intervento al 2022».
Sono numerosi i volontari che vogliono impegnarsi a tenere in ordine i sentieri. «Stiamo pensando di lanciare una sorta di “adotta un sentiero”, in modo che ogni gruppo si prenda cura di un tracciato», spiega ancora il presidente di sezione. Ma il lavoro più impegnativo sarà il recupero del sentiero della Val di Piero, nel cuore del Parco.
Si accede dalla Stanga e lungo il sentiero 502 si arriva al 7° Alpini passando per forcella Oderz. A circa due ore e mezza dalla partenza ci si trova al cospetto dell’imponente parete del Burel. «Sono 7,4 km con un dislivello di 1431 metri, in un ambiente incontaminato», illustra Barp. «Ma la traccia in alcune parti è scomparsa. Vorremmo ripristinarla». È necessario anche attrezzare alcuni tratti esposti dove mancano le corde e risolvere il problema causato da alcune frane.
«Abbiamo definito il progetto e le squadre sono pronte a partire», conclude Barp. «Non appena andrà via la neve inizieremo la manutenzione». Richiederà tutta l’estate. «È nostro dovere far conoscere queste zone, nell’area del Parco (ente con il quale abbiamo ottimi rapporti) ci sono dei gioielli di inestimabile bellezza».
Perle di cui il Cai si prende cura, valorizzandole con rispetto e professionalità. —
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