Uno “scivolo” per il fango in via San Francesco: segnalazione alle autorità

Il residente: sd ogni temporale c’è timore, non è giusto vivere con questa paura
Alessia Forzin

La pioggia caduta con violenza domenica 28 maggio, e poi nei giorni successivi, ha scavato il versante fra Cavarzano e San Francesco. Sabato i residenti hanno vissuto momenti di apprensione durante l’ennesimo temporale di questa primavera piovosa, ma fortunatamente dal versante è scesa solo tanta acqua. Minime le quantità di fango finite nel cortile a ridosso delle abitazioni, stavolta, ma il timore è che prima o poi si generi un’altra colata. O che addirittura tutto il versante si muova, trascinando in via San Francesco terra e alberi.

La situazione è nota al Comune, da anni. C’è un progetto di sistemazione, che aveva predisposto la precedente amministrazione trovando anche le risorse per intervenire. Ma i lavori non sono mai partiti e oggi serve il triplo di quanto è a disposizione a bilancio per mettere in sicurezza il versante che inizia all’incrocio fra via Frigimelica e viale Strasburgo e termina sopra i garage di una palazzina vicino alla piazzetta di San Francesco. L’intervento richiede infatti circa 300 mila euro.

I tempi si annunciano non brevi. Ma i residenti tremano. E temono. Per questo domenica uno di loro ha fatto partire una mail, indirizzata al Comune, alla Polizia locale e al comando dei vigili del fuoco. In allegato c’è il video dell’acqua che scende dal versante, con il solco scavato nella terra.

L’uomo evidenzia che «lo smottamento non è stato messo in sicurezza, si possono chiaramente vedere sassi e detriti di dimensioni apprezzabili a vari livelli. Si vede l’acqua mista al fango che cade. Risalendo verso l’alto sono evidenti i rigagnoli che si formano con la pioggia e scendono su quello che potrei definire sempre in modo modestissimo uno scivolo per il materiale». L’uomo quindi sollecita un intervento in attuazione «dei progetti promessi».

Ad ogni temporale, conclude il residente, «un minimo di timore c’è e ritengo anche che non sia corretto vivere con questa paura».

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