Una vera caccia al tesoro con tanto di cartine in mano per “celebrare” il maiale

Una mostra alla galleria Rizet di Arsiè ha concluso un progetto che ha coinvolto le Elemetari dell’Oltrerai e la Media Pertini 
Marcella Corrà

LA CURIOSITà

Un lavoro di ricerca a scuola, una mostra in una piccola ma vivace galleria d’arte di Arsiè, una vera e propria caccia al tesoro con tanto di cartina in mano. Tutto questo fa parte del progetto sul maiale e sulle porcilaie di Arsiè di Ponte, avviato dal sempre attivo Diego Rizzo con la sua galleria Rizet, proseguito con il coinvolgimento delle scuole elementari dell’Oltrerai e della media Pertini e con il lavoro di Chiara Pellegrini e Lidia Rui.

Nei giorni scorsi gli alunni della seconda media ad indirizzo musicale di Ponte, accompagnati dagli insegnanti De Prà e Caminiti, hanno visitato la mostra allestita nella galleria Rizet, frutto del lavoro fatto dagli stessi ragazzi negli ultimi due mesi.

«Siamo partiti dalla storia di questa frazione», spiega Rizzo, «dove c’erano oltre trenta porcilaie. Vicino alla stalla c’era un piccolo spazio dove stavano i maiali, che venivano macellati prima di Natale ed erano fonte di sostentamento per mesi per la gente. Molte di queste porcilaie sono sparite, sono diventate garage o sono state abbattute. Le abbiamo catalogate tutte e è stata fatta una mappa. Per far riconoscere i luoghi, sul muro vicino abbiamo messo un sasso del Piave dipinto da Chiara Pellegrini con il muso di un maialino».

All’ingresso di Arsiè è collocato un dipinto di Idalgo De Prà, che è diventato il simbolo della iniziativa: un maialino, ovviamente con la scritta “intorno al porcello”.

«Abbiamo accolto la proposta di Rizzo», spiega la docente Donatella De Prà, «e l’abbiamo inserita nel programma di educazione civica. In classe abbiamo steso un questionario, una serie di domande che poi sono state rivolte ai nonni degli alunni e ad altre persone anziane: tutto ruota attorno al maiale, alla tradizione dell’allevamento e della macellazione. Divisi per gruppi i ragazzi hanno cercato informazioni su come si allevava in passato il maiale, hanno approfondito la tradizione di far su i salami, hanno cercato ricette a base di carne di maiale. E un ultimo gruppo si è dedicato a produrre i materiali grafici e pittorici ora in mostra».

Tra gli adulti che hanno partecipato al lavoro, Ivo Ghedini della Confraternita di San Martino ha incontrato i ragazzi e ha raccontato molti aspetti del vivere di un tempo, delle difficoltà del reperire il cibo. I ragazzi sono anche andati a Soccher, altra frazione ricca di porcilaie, prima dell’uscita di qualche giorno fa proprio ad Arsiè, a vedere la mostra dei loro lavori e poi a cercare nei cortili e vicino alle case i sassi dipinti con musetti di maialini. L’iniziativa di Arsiè ha coinvolto anche quarte e quinte della elementare dell’Oltrerai; il prossimo anno toccherà ad altre classi che avranno la possibilità di posizionare i nuovi sassi a indicare i luoghi delle porcilaie. —



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