Una tromba d’aria travolge l’Alpago
Colpita la zona del lago di Santa Croce, ma è stata emergenza in tutta la provincia

Danni provocati dal tornado
ALPAGO.
Una tromba d’aria ha tagliato la riva del lago di Santa Croce. Una dozzina i tetti danneggiati. La scena è stata «da film», affermano i testimoni. Da Cornolade a Farra, passando per il lago, il vortice ha alzato in aria pedalò e tegole, arbusti e assi di legno. Ha divelto alberi e linee elettriche sul pendio di Cornolade, nel territorio pontalpino. Gli effetti hanno coinvolto Quantin e il Nevegal, rimasto senza corrente. Poi il vortice è sceso sull’Alemagna sradicando tre alberi, scoperchiando la chiesetta di San Paolo e la casa di una famiglia cinese, i Chen. In quella abitazione si è registrato l’unico ferito, una donna che è stata raggiunta al braccio da un pezzo di vetro. La Secca e Bastia sono state risparmiate: il vortice è passato per il lago. Ingenti i danni a Farra, dove sono stati danneggiati i tetti di una decina di abitazioni. Due case in particolare hanno subìto gravi danni. La pensilina in cemento e ferro di via Matteotti è stata ribaltata. Una quarantina gli interventi dei vigili del fuoco, subito nella zona con soccorso alpino, protezione civile, carabinieri.
Coi de Pera, ore 18.50.
Le testimonianze sono concordi: la tromba d’aria si è formata sui Coi de Pera, tra Quantin e Cornolade. C’è chi parla di due, forse tre diversi vortici grigi che si sono uniti prima di iniziare la corsa verso Farra. Erano circa le 18.50. A Cornolade Bassa sono volati pezzi di tetti. Salendo la strada che porta al paese, poco dopo che la tromba d’aria l’ha percorsa nel senso inverso, si incontrano alberi divelti a ostruire il passaggio e Vigili del Fuoco intenti a segarli per liberare il passaggio. Più avanti un palo della luce ha ceduto. In serata si metteranno all’opera anche i tecnici dell’Enel per cercare di ripristinare la linea. Il Nevegal è segnalato al buio. Luciano Saviane era a casa sua a La Secca e ricorda: «L’ho vista venir giùda Cornolade e non sapevo cosa fare, se stare fuori o rifugiarmi in casa. A un certo punto ho visto un bagliore, quando la tromba d’aria con tutto quello che si portava dietro ha colpito i cavi dell’alta tensione. C’è stata una fiammata».
Cinesi senza tetto.
Attorno a casa Chen è il finimondo. A pochi metri dall’abitazione, almeno tre abeti sono piombati sulla Alemagna. Tra i rami un pedalò dei pescatori, che era in riva al lago e è volato fino all’altezza della statale. In acqua a quell’ora c’era un pescatore. Ha visto la troba d’aria investire in pieno la casa della famiglia Chen. Sulla strada, in mezzo al vortice, un’auto sballottolata. Nella casa della famiglia cinese, che vive lì da un anno, ci sono i bambini e qualche parente. Il capofamiglia è al lavoro, la moglie è al Pronto Soccorso perché è stata ferita dai pezzi di vetro che volavano ovunque. I tetti dell’abitazione, dell’edificio a fianco e della chiesetta di San Paolo non ci sono più. Uno dei figli dei coniugi Chen racconta: «Ho visto la tromba d’aria e sulla superficie del lago si vedevano i turbini».
Tutto in due minuti.
Da Cornolade a Farra la tromba d’aria ha impiegato 55 secondi. Lo certifica un video. Nicola Peterle ha avuto la prontezza di filmare con la fotocamera digitale. Si distingue il chiaro cono rovesciato che appena entra nel lago solleva una nube d’acqua. Appena tornata a terra la tromba d’aria ha investito le case di via Matteotti. La casa di Luigi Dazzi (soccorso dal 118 per precauzione visto lo stato di forte agitazione) è rimasta quasi completamente scoperchiata. Il suo tetto ha preso il volo ed è finito in partesulla casa di Giovanni Facchin, il resto sulla strada a un centinaio di metri di distanza. Daniele Dazzi si è allarmato quando ha visto dei pezzi di naylon svolazzare. «Eravamo tutti in cucina per la cena», afferma, «ci siamo affacciati alla finestra e abbiamo sentito i vetri tremare. Allora ci siamo radunati in mezzo alla stanza». La botta è arrivata nel giro di pochi secondi. Il tetto è saltato. Le persiane si sono piegate verso l’interno rompendo le finestre del primo piano.
Volano i tetti.
Virginia Mognol stava per entrando nel garage con la Peugeot 206. Si è vista arrivare addosso il tetto dei vicini. Sul cofano dell’auto c’è persino un taglio netto, come di cesoia. E’ riuscita a mettersi in salvo mentre la finesta entrava nel garage con tutta la cornice e i pezzi di tegole si conficcavano sul muro all’esterno. Tre piani più in alto due tetti si scontravano. La tromba d’aria ha proseguito lungo il campo di granoturco lasciando il solco. Il vicino Corrado Peterle: «Ho visto il tetto volare».
Farra si mobilita.
A pochi minuti dal disastro sui tetti è un brulicare di persone. Al lavoro anche vigili del fuoco (con volontari anche da Agordo e Longarone) e una decina di volontari del soccorso alpino. Obiettivo coprire il più possibile con dei teli. «Pensiamo prima alle case più danneggiate, poi valuteremo i danni», spiega il dirigente comunale Marcello De Cumis. «Mai visto niente di simile», commenta la vicesindaco Antonella Bortoluzzi. Decine le persone lungo la provinciale chiusa al traffico. Una signora sospira: «L’importante è che non ci siamo fatti male, di case se ne fanno ancora».
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