Una furia distruttiva a Malga Staulanza

BORCA DI CADORE. La Regola di Borca è sotto shock per i danni subiti a Malga Staulanza. Nella notte tra giovedì e venerdì nell'agriturismo della Regola di Borca che si trova a Passo Staulanza, sono entrati alcuni ignoti. Con una furia inqualificabile hanno distrutto tutto armati di piccone. Una violenza distruttiva inaudita. Le picconate hanno colpito ogni stanza della Malga e l'impianto di mungitura. La cucina, i sanitari, le stanze, le stufe, i quadri elettrici, tavoli, sedie, le caldaie in rame delle formaggiere, per non parlare di porte e finestre. Ogni oggetto ha una o più picconate. Sui muri sono state lasciate alcune scritte contro il bracconaggio in dialetto cadorino.

Della vicenda se ne stanno occupando i Carabinieri. Il gestore della Malga, Angelo Fiorot, ha sporto denuncia alla caserma di Zoldo Alto venerdì mattina quando ha fatto la scoperta. Da una settimana l'agriturismo aveva chiuso e Fiorot non dormiva più a Staulanza, ma la Malga non era abbandonata perché ci stanno lavorando alcuni operai che su commissione della Regola stanno ripristinando i danni al tetto della stalla causati dalla neve. Venerdì mattina gli operai sono arrivati e si sono accorti che la porta era divelta, gli infissi spaccati e hanno visto la devastazione. Hanno chiamato Fiorot che a sua volta ha contattato il presidente della Regola Gino De Getto ed è partita l'indagine dei Carabinieri.

«Siamo avviliti e amareggiati», ammette De Ghetto, che è andato in sopralluogo con altri componenti della commissione regoliera ed ha visto la furia usata contro la malga con i suoi occhi, «speriamo solo che i Carabinieri individuino i colpevoli dato che hanno lasciato parecchie tracce. E' stato allucinante vedere questa violenza distruttiva. Una demolizione sistematica che ha colpito ogni stanza della malga, ristrutturata nel 2008 con immensi sacrifici. Questa estate l'agriturismo aveva lavorato bene. Vedere quanto è successo è inqualificabile. Sembra una spedizione punitiva di altri tempi e di altri luoghi. La malga è della Regola, è un bene collettivo. Qui si è sempre avuto rispetto dei beni comuni. Per lasciare quel tipo di devastazione non crediamo possa aver agito una sola persona. O ci deve aver messo otto ore. Hanno demolito tutto a picconate. Nella malga abbiamo investito per anni tutte le risorse regoliere. Abbiamo ottenuto anche contributi europei con l’intento di conservare e valorizzare un patrimonio collettivo che è un lascito dei nostri avi che non è finalizzato al lucro, poiché nella Regola non si fanno dividendi, ma rappresenta un bene comune ed una testimonianza delle nostre tradizioni rurali. Non abbiamo quantificato i danni», conclude De Ghetto, «nei prossimi giorni avremo un incontro con i periti delle assicurazioni, ma credo che non si possa parlare di meno di 50 mila euro».
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