Una Freccia diretta da Belluno a Milano: la Provincia avvia lo studio tecnico

BELLUNO. Una Freccia tra Belluno e Milano potrebbe essere concorrenziale all’auto, sia in termini di tempi che di costi. Sembra utopia, ma ad affermarlo sono esperti veri, professori universitari che applicano l’approccio scientifico per facilitare le scelte politiche. Esperti che stanno iniziando a collaborare con la Provincia, in un’ottica di pianificazione strategica.
Il peso delle carenze strutturali
«Qual è il motivo principale che allontana le persone dalla montagna? La risposta non ha segreti», ricorda il presidente dei Palazzo Piloni, Roberto Padrin, «in provincia di Belluno il primo ostacolo da affrontare è la carenza di servizi. Infrastrutture, innanzitutto, e non solo strade. Pianificare e progettare una mobilità efficiente e sostenibile assume quindi una connotazione sociologica, oltre che meramente tecnica ed è in questa direzione che si propone di lavorare l’ente Provincia, in collaborazione e condivisione con tutti gli attori del territorio, ma prima di tutto con un approccio scientifico».
La collaborazione tra l’ente provinciale e alcune Università, in particolare quella di Trieste e quella di Padova che già lavora al fianco di Confindustria, è nata quasi per caso ma promette di dare buoni frutti.
A cosa serve l’elettrificazione
«Con l’elettrificazione delle nostre linee», aggiunge Padrin, «portare le Frecce nel bellunese diventa possibile, oltre al fatto che l’Europa punta sullo sviluppo della mobilità sostenibile e quindi potrebbero esserci finanziamenti importanti. Collegare rapidamente il bellunese ai grandi centri urbani sarebbe utile ai bellunesi, ma anche a chi vorrebbe venire a vivere qui e non può perché lavora troppo lontano».
I primi contatti
Un confronto tra la Provincia e gli esperti universitari c’è già stato, con il consigliere delegato Franco De Bon a fare da ufficiale di collegamento: «Combattere lo spopolamento, puntare su una mobilità green e rendere le infrastrutture bellunesi al passo con i tempi sono i nostri obiettivi», dice De Bon. «In questo percorso la Provincia intende avvalersi di esperti universitari per far sì che le decisioni siano sostenibili. Partiamo dall’esempio pratico della Freccia per Milano, perché grazie all’elettrificazione sarebbe assolutamente concorrenziale per tempi e costi».
Il 19 gennaio se ne è parlato anche in commissione e la materia viene considerata strategica. «C’è un tavolo dei trasporti in cui Confindustria sta lavorando molto e noi vorremmo portare al tavolo una progettualità di ampio respiro».
Un aiuto per decidere
«Avere in mano dati tecnici e analisi scientifiche serve ad aiutarci nelle scelte future», afferma il consigliere delegato Dario Scopel. «In passato la Freccia per Milano esisteva già ed era un servizio di successo. Uno studio approfondito potrà indicarci anche altre strategie. Credo sia fondamentale, ad esempio, accorciare i tempi per raggiungere Venezia e Padova». Scopel ricorda anche il collegamento ferroviario tra il Feltrino e la Valsugana per raggiungere Trento. «Per noi si tratta di un collegamento strategico che intendiamo portare avanti con Rfi».
Pari opportunità
Un altro consigliere provinciale delegato, Massimo Bortoluzzi, ricorda anche il problema degli studenti: «Un ragazzo bellunese che vuole frequentare l’Università oggi è costretto a pagarsi un appartamento in città, ma se ci fosse un treno che arriva rapidamente in pianura le famiglie non dovrebbero più affrontare questo costo e i giovani bellunesi avrebbero le stesse opportunità degli altri».
Bortoluzzi insiste soprattutto su un aspetto: non si può sbagliare. «La mobilità sostenibile può ambire a finanziamenti europei, ma ogni valutazione va fatta con un approccio tecnico e scientifico. Non possiamo sbagliare, bisogna pianificare con tutte le informazioni necessarie a fare le scelte più giuste. Per esempio: la variante di Longarone potrebbe precludere il prolungamento dell’autostrada per avendo un impatto simile? La montagna bellunese è molto simile a quella di Trento e Bolzano, ma qui si spopola, mentre lì la popolazione aumenta e non è solo una questione di soldi, ma di accesso ai servizi. Le Olimpiadi sono alle porte, certe scelte vanno fatte rapidamente, ma su basi solide». —
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