Una folla commossa ha accolto le reliquie di don Bosco

BELLUNO. Scortata da un'auto della polizia e accolta da un tripudio di bandierine colorate, sventolate dai bambini dell'asilo e gli studenti dell'Agosti, la teca con la reliquia di san Giovanni Bosco è giunta ieri nella parrocchia a lui dedicata.
Ad attenderla tante persone, che per tutta la giornata hanno potuto pregare di fronte alla teca, ai piedi dell'altare. Le spoglie di Don Bosco sono arrivate nella “sua” chiesa attorno alle 9 e un quarto. Sul sagrato c'erano tante persone commosse, come Maria Buffon, che da più di 50 anni fa volontariato per la parrocchia: «L'ho vista crescere», racconta con gli occhi lucidi dalla commozione. «Ad inaugurare questa chiesa è stato Albino Luciani, quando era vicario in Curia. Viviamo questo evento, lo sentiamo molto, perché ci capiterà solo una volta nella vita». Anche Elide De Bon si asciuga le lacrime prima di dare la sua testimonianza: «Faccio parte di questa parrocchia da 47 anni, ho tre figli che hanno fatto qui la comunione e la cresima e si sono anche sposati. Anche i miei nipoti frequentano questa chiesa».
Per la signora De Bon Don Bosco significa molto: «Uno dei miei figli lo ha pregato perché non riusciva ad avere un bambino. Ne aveva due, voleva il terzo ma non arrivava. Grazie a Don Bosco è arrivato». Lui e altri quattro. Don Bosco, oltre ad essere il fondatore della congregazione dei Salesiani, è molto conosciuto e amato dai fedeli anche per il suo impegno per i giovani. Lo ricordano Nello De Poloni («insegnava loro quale fosse la retta via, li amava», dice) e un altro fedele, Pino, che ricorda quando, a Borgo Prà, faceva parte del gruppo dei «“Birichini di don Bosco”, fondato da don Edoardo Furlan. Eravamo un gruppo di giovani, saranno stati gli anni '40. Mi sento in dovere di essere qui». Il benvenuto “ufficiale” l'ha dato il parroco, don Gianantonio, che di fronte alla teca contenente la statua e la reliquia del santo, ha detto: «Benvenuto nella tua parrocchia. Il messaggio che ci trasmetti ci invita a vivere la nostra vita da bravi cristiani. La tua mano, con la quale hai benedetto tanti cristiani, ci ricordano che sei uno di noi. Ci ricordi anche che la santità non è una favola, e che si può diventare santi in allegria, come hai fatto tu». Dopo la messa è stato lasciato spazio alla venerazione, poi alla riflessione e alla preghiera dei ragazzi della catechesi e dei gruppi delle parrocchie della diocesi, oltre che ai religiosi e alle suore. Alle 18.30 c'è stata la messa del Vescovo e dalle 21 la veglia.
Questa mattina la reliquia è ripartita per proseguire il suo tour. Si concludono così quattro giorni di festa per la parrocchia, iniziati sabato con la "Castagnoga" organizzata dal Team Oga Don Bosco (castagne e pastin con gruppi di giovani che suonavano nel pomeriggio, la sera musica e ballo) e proseguiti domenica con il pranzo comunitario per le famiglie e la caccia al tesoro.
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