Un viaggio da incubo: a Padova niente treni
FELTRE.
C'è sempre un record da battere. Quello dell'attesa, lunga, infinita, spasmodica e alla fine neanche ripagata, va ai passeggeri che domenica pomeriggio sono rimasti in stazione a Padova ad aspettare (invano) un treno che li riportasse a casa. A notte fonda, hanno dovuto chiamare i genitori per farsi venire a prendere in macchina. A denunciare l'ennesimo disservizio targato Trenitalia sono Federica De Cet, Heidi Tranquillin e Marzia Possamai, partite per una gita a Bologna «previe rassicurazioni sui treni garantiti e sul fatto che quelli dopo le 21 avrebbero effetuato regolare servizio». «All'andata tutto bene, ritorno da incubo», raccontano le tre ragazze nella cronaca di un normale viaggio che si è trasformato in un'odissea, per loro e per un altro centinaio di persone ferme sul binario della linea per Calalzo. A Padova infatti, vengono vengono soppressi uno dietro l'altro i convogli delle 18.13, 19.13 e 20.27. Accompagnata da un che di vagamente inquietante, compare la scritta "cancellato" cinque minuti prima della partenza e la speranza è affidata alla corsa delle 21.20: sarà quella buona, pensano Federica, Heidi e Marzia, considerando il termine dello sciopero. E se proprio va male, ce n'è un'altra alle 22.46. Invece niente treni, e questa volta senza nemmeno avvisare i passeggeri. Verso le 23, un ragazzo chiama i carabinieri e denuncia l'interruzione di pubblico servizio. Poco dopo, compaiono due vagoni. Ma manca il capotreno. Altri 40 minuti di attesa e la pazienza, dopo sei ore in stazione, lascia il posto alla soluzione d'emergenza: telefonata a casa per spiegare la situazione, farsi venire a prendere e passaggio in auto a Feltre. (sco)
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