Un incendio distrugge “Casa Doglioni” Senza tetto salvato da un poliziotto

Nuova emergenza nella struttura diroccata sotto il ponte degli Alpini. Denunciato un 60enne, fuori pericolo l’amico



Tirato fuori da un poliziotto dal rogo di Casa Doglioni. F.A., 64 anni, è stato dimesso dall’ospedale quasi subito ieri notte: deve la sua vita a un operatore delle Volanti della questura, che non ha esitato un attimo a entrare nella villa diroccata.

Notte di fiamme quella scorsa in via Cesa, sotto il ponte degli alpini: alle 3.30 tra lunedì e martedì è andata distrutta un’altra ala della struttura, per origini che si presumono colpose. Forse una candela lasciata accesa per fare luce o un mezzo falò per riscaldarsi. F.A. non era solo: a rimediare una denuncia per incendio colposo, infatti, è stato R.G., sessantenne, noto inquilino abusivo di Casa Doglioni, conosciuto per precedenti.

Casa Doglioni è andata a fuoco a più riprese in questi ultimi anni: lo stabile, in abbandono totale, alla fine di via Cesa, nonostante gli sbarramenti viene utilizzato come riparo per la notte da senza fissa dimora, drogati e stranieri.

Poco dopo le tre, si è presentato in questura un uomo che chiedeva aiuto: R.G. ha spiegato al corpo di guardia che era partito un incendio in via Cesa, che lui era riuscito a scappare, ma che dentro la casa in fiamme c’era ancora un suo amico.

La centrale operativa della polizia ha inviato rapidamente una Volante e i poliziotti si sono subito resi conto della gravità della situazione: le fiamme avevano già raggiunto il tetto della struttura e l’incendio aveva compromesso entrambi i piani della casa.

I due poliziotti hanno cercato di capire se all’interno ci fosse effettivamente qualcuno, come narrato da R.G. poco prima in questura : appena sentiti i lamenti del 64enne, uno degli operatori della pattuglia è andato a prenderlo nonostante il fuoco, sfidando le fiamme. L’agente ha subito trovato F.A. e lo ha trascinato fuori, probabilmente salvandogli la vita: il 64enne di Belluno, senza fissa dimora, era immobilizzato dalla paura e stava soffocando. Lo hanno portato in ospedale dove non sono stati riscontrati segni di bruciature: anche la lieve intossicazione da fumo non era preoccupante e l’uomo è stato sunito dimesso, una volta finiti gli accertamenti.

Sul posto, nel frattempo, erano intervenuti i vigili del fuoco, che hanno lavorato ore e ore, anche ieri mattina, per domare le fiamme e smassare la mezza discarica all’interno. Il fuoco stava assumendo proporzioni abbastanza estese: il tetto è andato bruciato completamente nella parte sinistra, quella che era stata risparmiata da altri incendi. Ieri, intorno alle 9.30, c’erano ancora fumacchi sulla parte retrostante.

L’incendio si ipotizza che sia di natura colposa: potrebbe essere partito da una candela o da qualche falò acceso per riscaldarsi. È probabile che i due si siano addormentati e che qualcosa di infiammabile sia stato coinvolto, innescando il rogo. Le cause esatte sono in via di accertamento da parte dei vigili del fuoco, ma vastità ed entità dell’incendio non permettono di individuarle al momento con certezza.

Le Volanti coordinate dal dirigente Michele Natalicchio, sulla base delle testimonianze di entrambi i coinvolti, hanno comunque denunciato R.G. per incendio colposo. —



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