Un eliporto da 2,5 milioni «Pronto a Natale del 2020»

Affidati i lavori per la nuova base dell’elisoccorso alla I.T.I.–Impresa Generale spa di Modena, che si è aggiudicata l’appalto dell’opera. «Finalmente», ha affermato De Bettin, dirigente della Dba di Santo Stefano di Cadore, autrice del progetto del nuovo eliporto, «operiamo nella nostra provincia, un fatto piuttosto insolito per la nostra azienda».
IL PROGETTO
«Siamo partiti dalla situazione di fatto», sottolinea l’architetto Francesca Bottega della Dba, «ovvero da una piazzola di atterraggio degli elicotteri insufficiente per assolvere il compito di eliporto secondo le normative previste dal regolamento Dopo aver contatato che non era possibile adattare la struttura esistente, abbiamo dovuto progettare un eliporto tutto nuovo e in grado assolvere in pieno i compiti assegnati per il suo esercizio». «Per prima cosa«, ha aggiunto, «abbiamo dovuto adattare la pista alla conformazione degli spazi concessi dalla struttura ospedaliera esistente, così abbiamo pensato a una piattaforma sopraelevata per il decollo e l’atterraggio dei mezzi con vicina un’altra piazzole dove potrà sostare un altro elicottero. In parte, la piattaforma sarà realizzata sulla scarpata a valle dell’attuale piazzola: in questo modo sono stati guadagnati degli spazi che saranno utilizzati per posti auto, strutture accessorie di servizio all’eliporto e per la realizzazione di un nuovo hangar per il ricovero di due mezzi e la manutezione degli elicotteri. La nuova struttura sarà in carpenteria metallica, con pilastri in acciaio e dotata di una rampa di accesso riscaladata. Il tutto integrato con i servizi ospedalieri e con particolare attenzione al contenimento energetico e dell’impatto ambientale. Il costo è di oltre 2,5 milioni di euro».
FUNZIONAMENTO DELL’ELIPORTO
Sulle modalità di gestione della base ha parlato il tecnico Albanello, che ha collaborato con l’architetto Bottega al progetto: «La piazzola di atterraggio sarà sempre libera», ha spiegato. I mezzi non stazioneranno sulla base, ma saranno parcheggiati su una piattaforma posizionata tra l’hangar e la pista. Va tenuto conto, che la pista di atterraggio sarà strutturata in modo da poter accogliere non solo l’elicottero del 118, ma anche mezzi molto più grandi. Una cosa molto importante in caso di grandi calamità».
CONSEGNATI I LAVORI
Ieri sono stati consegnati i lavori e la previsione è di poter avere in servizio la base per la fine del 2020. «È evidente», afferma il direttore generale Adriano Rasi Caldogno, che i lavori non potranno iniziare prima della prossima primavera, perché le condizione meteo di Pieve non consentiranno certamente di lavorare in gennaio. Sono però fiducioso di poter festeggiare il Natale 2020 con la struttura già in azione. Per quanto riguarda l’utilizzazione dell’elicottero durante il perido dei lavori, la base di atterraggio e di partenza sarà spostata a Pian de Noai, nella vicina Vallesella, dove ci sono le condizioni adatte per le manovre. Durante le ore notturne l’elicottero, non potendo rimanere all’aperto, sarà spostato a Belluno, dove stiamo cercando la soluzione più adatta». La nuova base, è bene sottolinearlo, sarà attrezzata anche per il volo notturno. «A questo proposito», ha aggiunto il direttore, «il 31 ottobre è scaduto il termine della gara per la presentazione delle offerte. Le aziende che hanno partecipato sono state due che ora sono al vaglio della Commissione. Restiamo dunque in attesa». —
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