Un defibrillatore in dono alla collettività

CORTINA. Il 14 gennaio 1968 a Cortina c’era una gran bufera di neve. Un gruppo di donne, qualificate in diverse professioni, dotate di grande forza morale e solidi principi, decise di unirsi per condividere gli scopi che il Soroptimist International andava proponendo (progetti diretti all’avanzamento della condizione femminile, la promozione dei diritti umani, l’accettazione delle diversità, lo sviluppo e la pace) calandoli nella realtà del territorio. Una delle socie, Ofelia Menardi, si offrì per ospitare la cerimonia nel suo albergo: l’hotel Cristallo, proprio quello dove ieri si sono riunite numerose Soroptimiste a festeggiare i primi 50 anni del club ampezzano. La pittrice Alis Levi venne eletta prima presidente. Nacque così il 44° Club Soroptimist costituitosi in Italia. Questo è solo l’inizio della storia del club cortinese, ricordata ieri sera dalla presidente Katia Tafner. Furono 20 le socie che fondarono il Soroptimist Cortina, che ieri sono state ricordate alla presenza della presidente nazionale Patrizia Salmoiraghi.
«È difficile sintetizzare quanto fatto dal nostro club in 50 anni», ammette Katia Tafner, «sempre attento al rispetto e alla promozione dei diritti umani, animato dalla volontà di comprendere le problematiche del nostro tempo, pronto ad intervenire là dove si rende necessaria una presenza attiva; il club ha organizzato dibattiti e tavole rotonde su temi di attualità, alle quali hanno partecipato personalità competenti dei differenti campi del sapere, senza distogliere l’attenzione dai problemi locali dell’infanzia, dei giovani, degli anziani e delle necessità dei centri ospedalieri del territorio. Sono state istituite borse di studio, organizzate conferenze sul mondo femminile, sul problema della droga, sull’Aids, ma anche sulla donazione degli organi, sull’adozione, sulla violenza e sulle tematiche moderne del bullismo e del cyberbullismo».
Grande attenzione, soprattutto negli ultimi anni, è stata rivolta alla sensibilizzazione al tema della violenza sulle donne con iniziative che hanno coinvolto il paese. Per i 50 anni, il club ampezzano ha deciso di acquistare un defibrillatore pro comunità.
«Il defibrillatore fisso», conclude Katia Tafner, «verrà posizionato in piazza Dibona e l’accesso all’apparecchio sarà possibile in due lingue, considerato l’alto afflusso turistico e di ospiti internazionali di Cortina. L’iniziativa si inserisce nel progetto della Croce Bianca di Bolzano, e quindi della sua sezione di Cortina; per questo la struttura sarà costantemente monitorata, tramite telecontrollo da remoto via cellulare, dalla sede della Croce Bianca per garantire maggiore sicurezza ed eventuale tempestività di intervento. Il Comune di Cortina collaborerà per la preparazione del sito e per l’alimentazione elettrica. Il defibrillatore fisso è studiato appositamente per essere esposto all’esterno, a sopportare rigide temperature ed intemperie e sarà utile in caso di emergenze mediche». (a. s.)
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