Un “Bed & Sex” all’ombra del Serva 62enne indagato per favoreggiamento

Maurizio Cavanna, pensionato artigiano, gestiva una casa in subaffitto ospitando escort da tutta Italia e i loro clienti



Bed & Sex a Fiammoi con vista sul Serva: il “bed” era abusivo, il “sex” molto hot, anche 16 clienti per escort al giorno. È quanto emerso nell’inchiesta del Nucleo investigativo del comando provinciale: un bellunese di 62 anni è stato indagato per favoreggiamento della prostituzione: Maurizio Cavanna, secondo le accuse, subaffittava parte della casa in affitto a una serie nutrita di escort contattate attraverso i siti di incontri. “Turiste” particolari da tutta Italia: la più gettonata tra la decina di italiane, era salernitana, poi due liguri, due sudamericane. Le escort pagavano l’affitto del posto, (50 euro) e tenevano per sè i contanti delle prestazioni (da 70 a 150 euro a cliente, a volte stavano tutto il giorno).

Cavanna a sua volta pagava un affitto di circa 500 euro per l’appartamento, le cui stanze superiori erano destinate a questa attività sommersa: per copertura spacciava tutto come affittacamere e B&B, pubblicizzandolo come paravento anche sul sito www. Airbnb.it/ rooms. Di fatto non aveva mai avuto le autorizzazioni: il B&B era abusivo.

Le ragazze venivano contattate attraverso i numeri di telefono pubblicizzati su siti internet di incontri. L’uomo metteva a disposizione le stanze, anche per più giorni: qualcuna stava una settimana, o lavoravano in due in un giorno (per clientele dai gusti particolari). Una casa arredata e munita di tutto, biancheria, asciugamani, lenzuola. Di rimando, l’uomo chiedeva pulizia massima.

Ha rischiato l’arresto, Cavanna: il pubblico ministero Simone Marcon, titolare dell’inchiesta aveva chiesto una misura cautelare in carcere per l’indagato, ma il gip ha firmato un divieto di dimora per l’uomo che è stato accompagnato in un paese trevigiano. Misura che attualmente non è più in atto, essendo venute meno le esigenze di indagine e considerato che il Pm ha già fatto richiesta di rinvio a giudizio.

I carabinieri del nucleo investigativo, coordinati dal maggiore Marco Stabile, hanno lavorato tre mesi giorno e notte, ripreso il via vai dei clienti, intercettato le comunicazioni tra Cavanna e le escort, e le escort con i clienti, ricostruendo sei mesi di attività, da ottobre scorso. Nella perquisizione è stato sequestrato anche un calendario con gli arrivi.

A dir la verità la copertura del Bed & Sex a Fiammoi non è durata tanto, nonostante i tentativi di mantenere riserbo e anonimato. I tentativi di non dare troppo nell’occhio con il vicinato, spesso sono stati resi vani dalla stessa organizzazione degli appuntamenti via Whattsapp, messaggi, con chiamate, ma i clienti spesso sbagliavano campanello. Benchè infatti il 62enne facesse da chauffeur alle ragazze per non dare troppo nell’occhio, il fatto che non ci fosse un’insegna o un segno distintivo sui muri non era d’aiuto alla clientela delle escort, clienti che all’inizio dovevano azzeccare il portone giusto dove suonare, tra case tutte uguali. Più d’uno ha sbagliato cicalino, trovandosi faccia a faccia col vicino. In una occasione i carabinieri hanno visto arrivare un cliente in moto, davvero confuso: i campanelli li ha suonati tutti prima di entrare nel portone giusto. Poi è comparsa una luce verde sullo stipite e la porta è stata lasciata aperta, e le cose sono andate più lisce. —



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