Ultimi ritocchi per Palazzo Bembo entro fine anno si chiuderà il cantiere

belluno
C’è un nuovo conto alla rovescia in città: è quello per la riapertura di Palazzo Bembo che, entro la fine di quest’anno, sarà completamente restaurato. A quel punto si procederà con le finiture e gli arredi, ma soprattutto con l’allestimento del piano terra dove verrà realizzato il museo archeologico cittadino. Se tutto procederà regolarmente, entro la fine del 2020, sarà tutto pronto per l’apertura al pubblico. Proprio in questi giorni il sindaco, Jacopo Massaro, ha firmato il decreto di nomina del comitato scientifico che si occuperà di fornire le linee guida del percorso museale e di approvare in via definitiva il progetto museologico e museografico.
Il comitato è formato da cinque professionisti, che presteranno la loro opera a titolo gratuito: si tratta di Denis Ton, conservatore dei Musei Civici di Belluno; Giovanni Leonardi, professore emerito del Dipartimento dei Beni Culturali dell’Università di Padova; Giovannella Cresci, professoressa ordinaria dell’Università Ca’ Foscari di Venezia; e Marco Peresani, professore ordinario nella Sezione di Scienze preistoriche e antropologiche dell’Università di Ferrara. A loro si aggiungerà un quinto membro, nominato dalla Soprintendenza.
«Con queste nomine, cominciamo a costruire il nuovo museo archeologico, – commenta Massaro – un museo che, per l’importanza del suo patrimonio, avrà un interesse sovraprovinciale. Nei mesi scorsi, abbiamo affidato ad un archeologo professionista l’incarico di inventariazione, riscontro e precatalogazione del materiale: la realizzazione del nuovo museo al Bembo richiede un ripensamento complessivo delle conoscenze sulla collezione e del percorso espositivo, per questo ci avvaliamo di professionisti con una vasta conoscenza e capacità di analisi dei manufatti, le cui epoche spaziano dalla preistoria e protostoria all’alto medioevo. Con questo comitato scientifico», conclude Massaro, «proporremo un’offerta culturale di altissima qualità, così come già fatto a Palazzo Fulcis, e inizieremo la “nuova vita” di Palazzo Bembo».
Entusiasta anche l’assessore alla cultura, Marco Perale, che approfondisce il progetto del museo archeologico: «Un paio di giorni fa siamo stati in sopralluogo a Palazzo Bembo per vedere lo stato di avanzamento dei lavori di recupero e abbiamo avuto la conferma che i tempi saranno rispettati e il palazzo verrà consegnato entro fine anno. Nel frattempo, la nomina del Comitato scientifico è uno dei passi necessari alla definizione del nuovo museo archeologico».
Il materiale ritrovato nel bellunese è conservato in parte nel vecchio museo civico e in parte a Padova. «Inizialmente si pensava di esporre a Palazzo Bembo gli stessi pezzi che erano in mostra in passato, ma gli ampi spazi e la notevole quantità di reperti ci consentono di rivedere il progetto espositivo, che verrà varato dal Comitato scientifico, naturalmente sotto la supervisione della Sorpintendenza alla quale spetta l’ultima parola».
Il museo archeologico, tuttavia, non sarà un luogo statico, perché c’è ancora molto da scoprire e da approfondire: «L’aspetto fondamentale è l’obiettivo di lungo periodo. Lo scavo del Col del Buson, ad esempio, non è ancora stato completato, ma quell’area è estremamente importante perché presenta reperti dell’epoca tra la fine dell’età della pietra e l’inizio dell’età del rame. Si tratta della stessa cultura alla quale apparteneva l’Uomo di Similaun e quindi ci saranno contatti con il museo archeologico di Bolzano, dove è conservata la mummia di Ötzi».
Dopo il trasferimento del museo civico da Palazzo dei Giuristi a Palazzo Fulcis, il materiale archeologico è rimasto in piazza Duomo in attesa della sua nuova casa a Palazzo Bembo. In questi mesi gli esperti stanno vagliando tutti i reperti per decidere cosa andrà esposto e di conseguenza anche come allestire gli spazi destinati a museo al piano terra del Bembo. —
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