Ulss Dolomiti, via libera al piano da 236 assunzioni. Dalla Regione otto milioni di euro in più

Gli obiettivi dell’azienda per il triennio 2021-2023: servono 34 medici e 202 tra infermieri, tecnici e amministrativi
- I maggiori tagli a Chirurgia, Ostetricia e Urologia. Alto il rischio disservizi. PESCI A PAGINA 19
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BELLUNO. La Regione Veneto stanzia otto milioni di euro in più nel budget 2021 dell’Ulss 1 Dolomiti per permetterle di aumentare il personale medico e infermieristico. Durante l’anno in corso, infatti, l’azienda sanitaria prevede di assumere (in parte lo ha già fatto) 236 professionisti da inserire nel proprio organico. Lo si evince dal Piano triennale dei fabbisogni di personale 2021-2023 stilato ancora dall’ex dg Adriano Rasi Caldogno e approvato da palazzo Balbi nelle settimane scorse.

Il budget per il personale passa dai 166.786.726 euro del 2020 ai 174.399.159 di quest’anno. Somma, quest’ultima, che è prevista anche per gli anni 2022 e 2023. L’aumento maggiore dei costi si registra per il personale infermieristico e tecnico, che passa da 108.786.726 a 114.870.687 euro, mentre per il personale medico l’aumento di risorse sarà di poco superiore ai due milioni di euro, passando da 57.400.819 euro a 59.528.471.

Le assunzioni

L’Ulss 1 assumerà 31 medici ospedalieri, passando da 423 a 454 unità. Due assunzioni sono previste tra i veterinari , mentre arriverà un solo tecnico amministrativo. Ma è sul fronte del personale del comparto che saranno investite le maggiori risorse, visto che si conta di assumere 134 infermieri. Previsti anche le assunzioni di 16 ruoli tecnici, 12 unità del personale amministrativo e 38 operatori socio sanitari (da 528 a 566). Facendo due calcoli, il personale del comparto passerà da 2.965 a 3.167 unità (+202). Alla fine i dipendenti dell’azienda sanitaria bellunese nel 2021 saranno 3.704 (+236).

La situazione attuale

Il problema che l’Ulss cerca di superare riguarda la difficoltà a reperire personale sanitario, in particolar modo i medici.

«Le maggiori criticità», scrive la direzione strategica dell’azienda nel Piano triennale, «si riscontrano per le discipline di Anestesia e Rianimazione, Ginecologia e Ostetricia, Medicina e Chirurgia d’urgenza, Medicina interna, Ortopedia e Traumatologia, Pediatria, Psichiatria, Radiodiagnostica, Dermatologia, Urologia e Oculistica. Le difficoltà di assunzione sono dovute in parte alla diffusa carenza di offerta di specialisti evidenziatasi in modo eclatante durante la pandemia di Covid e in parte alle caratteristiche geomorfologiche e alla bassa densità abitativa della provincia. Questi elementi comportano, oltre alle difficoltà di reperimento di personale, anche un elevato turn over e poca fidelizzazione».

A rendere difficile la situazione anche il pensionamento con quota 100 che «depaupera l’azienda di validi professionisti con notevole esperienza e radicamento sul territorio», dicono i vertici sanitari.

Gli obiettivi

L’Ulss vuole assumere con rapporto di dipendenza il nuovo personale, sia per l’area medica che infermieristica e tecnica. «L’azienda deve assicurare il turn over del personale sanitario cessato dal servizio e dovrà acquisire nuovi professionisti per poter garantire gli standard definiti, continuando a perseguire l’obiettivo del contenimento dei tempi di attesa delle prestazioni. Le assunzioni mirano anche a garantire un carico di lavoro appropriato al personale dipendente con una organizzazione che possa assicurare il rispetto della normativa in merito all’orario di lavoro».
La direzione strategica punta molto anche sull’incremento di dirigenti dell’area tecnico-amministrativa così da «consentire con più serenità l’operatività delle varie unità operative, garantendo anche per il futuro una certa continuità».

Su questo punto l’azienda sanitaria sottolinea che, fatte salve alcune assunzioni, dal 2012 ad oggi il personale del comparto dell’area tecnico-amministrativa cessato dal servizio è stato solo in minima parte sostituito, per cui «è necessario introdurre nell’azienda forze nuove con abilità e competenze oggi indispensabili come ingegneri gestionali e informatici.E si dovrà anche assumere personale appartenente alle cosiddette categorie protette».

Un piano quindi articolato che sarà vincolato alla disponibilità sul mercato di alcune figure sanitarie. —
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