Tutti fuori: «Evitiamo la loro resa dei conti»

Come l'amico che si sente di troppo mentre una coppia litiga furiosamente. Ai consiglieri di opposizione non è rimasto che uscire dall'aula, ieri pomeriggio, mentre l'amministrazione provinciale esplodeva pubblicamente. «Abbiamo assistito a continue liti, insulti, ultimatum reciproci, ma nessuna volontà di agire responsabilmente per la tutela della nostra comunità e per la salvaguardia dei servizi al territorio», ha detto Claudia Bettiol a nome di Pd, Socialisti, Lista Reolon e Idv prima di lasciare l'aula. Così, l'opposizione si è riunita nella sua saletta a discutere per cercare soluzioni alternative a un bilancio da fame.  Tutti tranne Gianluca Dal Borgo (Udc) che prima di capire che si stava per scatenare l'inferno, ha usato parole lusinghiere verso la giunta Bottacin.  «Senza entrare nel merito», ha detto ancora la Bettiol, «oggi in consiglio c'è la resa dei conti e noi non possiamo restare, preferiamo studiare il bilancio in cerca di risorse per coprire l'Unico Studenti». Le proposte sono: taglio degli assessori a 4 (risparmio di 160 mila euro) «tanto non ci sono soldi e non hanno nulla da fare»; eliminazione del portavoce: «con un risparmio di 52.200 euro», dice Levis (Idv); eliminazione delle consulenze: «che costano mezzo milione di euro a fronte di un patrimonio professionale interno sotto utilizzato e umiliato», dice Renzo Crosato, citando i 20 mila euro di consulenza per le alienazioni e soprattutto i 300 mila euro: «dell'assessore Bruno Zanolla che fa la parte del leone».  Infine Irma Visalli riprende un suggerimento dei revisori dei conti: «Con il demanio idrico arrivano 19 milioni di euro, vincolati. Quei soldi vanno alla riqualificazione del Piave e alla difesa del suolo, ma si può chiedere alla Regione di fare una legge che permetta di usarli anche per altre manutenzioni come le strade».