Tutta la storia del Cadore nel nuovissimo “Marc”

Pieve. La struttura è stata intitolata allo studioso Enrico De Lotto Al suo interno preziose testimonianze provenienti soprattutto da Lagole

PIEVE DI CADORE

Inaugurato ieri pomeriggio il “Marc” (Museo archeologico cadorino) che raccoglie testimonianze provenienti da tutto il Cadore.

«Uno dei bronzetti rinvenuti a Lagole è il “numero uno” dell’inventario dell’intera Soprintendenza del Veneto. Ciò sta a dimostrare l’importanza del sito costituito dal santuario e dalle sue adiacenze. Questi sono alcuni dei reperti custoditi nel museo intestato ad Enrico De Lotto, ovvero lo studioso che, insieme a Giovan Battista Frescura, ha dato la svolta all’intera ricerca archeologica nel Veneto, portandola ad essere sistematica e scientifica».

Lo ha affermato la dottoressa Giovanna Gambacurta nel corso del convegno organizzato per l’appunto in occasione dell’inaugurazione del nuovo allestimento del museo archeologico cadorino.

«Non ci sono però solo i bronzetti a rendere importante questo museo nel Veneto», ha aggiunto Giovanna Gambacurta, «ci sono anche le armi, le situle, tutto quanto concerne l’assistenza che era data agli eserciti che transitavano per Lagole. Tutto questo», ha concluso, «porta a considerare il Cadore come la seconda zona dopo quella di Este per importanza nell’ambito dell’archeologia Veneta».

La cerimonia era stata aperta dal presidente della Magnifica alla presenza delle autorità e di Giovanna Giacobbi, vedova di Enrico De Lotto, e dei figli Adriana, Federica e Maurizio (quest’ultimo autore della copertina del libro “Enrico De Lotto. Medico Umanista”, riedito in occasione del centenario della nascita dello studioso).

Nel suo intervento, Bortolot ha ricordato che il museo è stato realizzato all’interno del “Progetto Transmuseum” Interreg IV Italia-Austria, promosso dalla Cm Centro Cadore. L’illustrazione del nuovo allestimento del museo è stata fatta dalla dottoressa Giovanna Gangemi che, in qualità di direttore scientifico del progetto stesso, ha dato tutte le informazioni necessarie.

«Posso dire di essere soddisfatta», ha affermato, «l’assetto precedente è stato completamente trasformato, e sono stati posti in evidenza tutti i reperti di Lagole ad iniziare dai bronzetti e dalle armi, compreso l’elmo celtico trovato a Vallesella. Molti reperti sono stati trovati anche sull’isola che oggi si trova al centro del lago del Centro Cadore, nel Comune di Domegge. Sono soddisfatta anche perchè, nonostante il budget limitato, con i collaboratori siamo riusciti ad introdurre idee nuove: la limitatezza del finanziamento è stata uno stimolo per cercare soluzioni nuove.” In coda alla cerimonia c’è stata l’intitolazione del museo ad Enrico De Lotto.

Vittore Doro

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