Truffa "Gd Consulting": proscioltitutti i 28 indagati bellunesi
Il gip Aldo Giancotti (nella foto) ha sciolto ogni riserva ed ha archiviato le posizioni di tutti i 28 indagati per i quali, a suo tempo, già il pubblico ministero Massimo De Bortoli aveva deciso di non procedere nell’azione penale nei loro confronti

BELLUNO.
Il gip Aldo Giancotti ha sciolto ogni riserva ed ha archiviato le posizioni di tutti i 28 indagati per i quali, a suo tempo, già il pubblico ministero Massimo De Bortoli aveva deciso di non procedere nell’azione penale nei loro confronti. La decisione è arrivata nei giorni scorsi. Si tratta di una trentina di promotori finanziari della “Gd Consulting” di secondo o terzo piano, probabilmente coinvolti a loro insaputa, nella maxi truffa.
Dei ventotto indagati, solo per alcune posizioni i legali di parte civile si erano opposti all’archiviazione. «Impossibile - sostenevano - che i promotori finanziari non conoscessero l’attività truffaldina della società».
In ogni caso ecco i nomi degli indagati per i quali il gip ha definitivamente accolto la richiesta d’archiviazione: Marianna Gaeta, Attila Gentile, Antonio Melidoni, Patrizia Sangalli, Dario Trombin, Vittorio Trombin, Fabrizio Di Loreto, Beatrice Pagnamenta, Claudio Scopece, Alessandro Canale, Maurizio Degni, Giovanni Lotto, Giorgio Meo, Giorgio Morbin, Angelo Gianluca Panzeri, Renato Pasinetti, Jana Zajicova, Elio Zamuner, Giovanni Catteneo, Mario Bardellini, Mauro Pedruzzi, Marino Colombo, Luciano Merlo, Luca Basei, Giuseppe Bassanello, Urbano Bona, Antonio Cilea, Gianluca Gussoni, Pierluigi Della Vecchia, Maurizio Zanella, Sergio Poli, e Christian Bottignolo.
Si tratta di nomi di secondo, anche di terzo piano della “Gd Consulting”, che non avrebbero avuto ruoli chiave nella vicenda, anche se, lo stesso pm ha ammesso, per molti v’è soprattutto “mancanza di elementi tali da sostenere l’accusa in giudizio”.
Riprende, invece, il prossimo primo ottobre, davanti al giudice Giorgio Cozzarini, l’udienza preliminare nei confronti dei vertici della «Gd Consulting». La società truffaldina, guidata da Addis Melaiu e Roberto Bortolotto, aveva sedi in tutto il Nord Italia. Sono oltre duecento le persone che hanno dato mandato ai propri legali di costituirsi contro gli imputati. Nella prossima udienza il gup dovrà pronunciarsi sulla richiesta di patteggiamento di cinque imputati. Tra questi c’è proprio Bortolotto, il numero due della società, i cui legali hanno presentato alla procura, già nell’autunno scorso, la richiesta di patteggiamento a 5 anni di reclusione con la concessione dell’indulto. Il tutto con le attenuanti della collaborazione e della condotta mantenuta nel corso delle indagini. Starà poi alla procura inizialmente e al gup Cozzarini successivamente stabilire se la pena di 5 anni, di cui tre coperti dall’indulto, sarà da ritenere congrua, visto il peso dell’imputato nella vicenda. Chiaramente molte delle parti civili hanno storto il naso per una tale eventualità.
Nel frattempo nell’ultima udienza è stato fatto un ulteriore passo avanti verso l’incardinamento del processo. Il gup Cozzarini ha, infatti, deciso che il processo si farà al tribunale di Belluno dal momento che i reati più gravi sono stati commessi in provincia. Rigettando così l’eccezione d’incompetenza territoriale proposta dagli avvocati Pellizzari e Siniscalchi, che chiedevano di spostare il “maxi-processo” della Gd Consulting a Milano o Bergamo, dove rispettivamente c’erano la sede legale e quella operativa della società truffaldina che ha fatto volatilizzare 52 milioni tra risparmi di persone perbene e fondi neri di imprenditori e liberi professionisti.
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi
Leggi anche
Video