Trova un portafoglio con oltre 1000 euro e lo consegna ai vigili

L’autore dell’encomiabile gesto è il dottor Enzo Del Favero che ha anche rifiutato la ricompensa che gli è stata proposta



Trova sulle scale dell’ufficio un portafoglio contenente del denaro, ma senza documenti. Inizia a contare i soldi; ma, quando si accorge che la somma è già superiore a 1000 euro, rimette tutto dentro e si reca al comando della Polizia locale, dove consegna il portafoglio.

È successo ieri mattina a Pieve di Cadore, all’interno di un edificio dove si trova l’ufficio della Seco, e dove ha lo studio l’ex preside della Ragioneria di San Vito, il dottor Enzo Del Favero, che da quando non insegna più svolge il doppio ruolo di consulente e mediatore economico.

«Stavo scendendo le scale», racconta, «quando ho visto per terra un portafogli dal quale uscivano delle banconote. L’ho raccolto e, ancora prima di contare il soldi, ho cercato i documenti per vedere di chi era. Non ce n’erano e allora ho iniziato a contare il denaro che si trovava all’interno. Quando mi sono reso conto che erano più di mille euro, ho smesso; e, dopo aver controllato nei dintorni se c’era qualcuno che cercava il portafoglio, senza pensarci due volte mi sono recato all’ufficio della Polizia locale e ho consegnato tutto all’agente Paola De Martin, che in quel momento era in servizio. Ritengo di aver fatto solo il mio dovere, sia perché ho immaginato lo stato d’animo di chi aveva perso il denaro e sia perché è giusto così. Sono ritornato in ufficio e, dopo un paio d’ore, quando sono sceso per il pranzo, ho trovato una signora con gli occhi pieni di lacrime che, riconoscendomi, ancora commossa, mi ha ringraziato e mi ha chiesto se volevo una ricompensa. Aveva appena ritirato il portafoglio dalla Polizia Locale. Non sono ricco», ha aggiunto Del Favero, «perché vivo solo con il mio lavoro, ma non ho voluto nulla e rendo quanto mi è successo non per mettermi in mostra, perchè non ne ho certo bisogno, ma solo per dare un segno di speranza alla gente, perché sappia che in questo nostro Cadore ci sono ancora persone che amano la comunità e il prossimo. Spero che questo messaggio venga recepito come un fatto positivo dalle persone, specialmente dai giovani». —



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