Troppo attivo per la pensione: apre un bar

Padola. Arnaldo De Martin, dopo una vita da emigrante, inaugura domani la pasticceria Osta

COMELICO SUPERIORE. La vita ricomincia a 69 anni. Ne è sicuro Arnaldo De Martin che domani alle 8 aprirà i battenti del bar pasticceria Osta a Padola di Comelico Superiore.

Giorni intensi di preparativi, con lo sprint di un ragazzino. Lui che da giovane, dopo aver studiato per congegnatore meccanico a Santo Stefano ed aver lavorato al tornio per un'azienda di Garmish-Partenkirchen in Germania, decise di mettersi in proprio nel settore della gastronomia. Il motivo? «Troppo noioso lavorare solo otto ore al giorno, per me ce ne vogliono almeno quindici o sedici».

Nato a Dosoledo il 5 giugno 1944, dal papà Edoardo (classe 1906) e dalla mamma Albina Zandonella Maiucco («Venuta al mondo nel 1923 nel fienile di Leri – sottolinea – ed oggi novantenne in ottima forma») Arnaldo ha vissuto a lungo a Laufen in Austria, dove adesso ha lasciato il suo ristorante “Al Castello” ai figli Franco (classe 1970) e Tiziana (1982). Il terzo figlio, Paolo, 41 anni, ha invece lanciato un'azienda che a Salisburgo produce lo SpriZZerò, una bevanda creata sulla base della ricetta del nonno Edoardo. Un’azienda con un fatturato di due milioni di euro nel 2012 e si avvicinerà ai 3 milioni di euro quest'anno, grazie a due milioni di lattine di “SpriZZerò” vendute all'anno, per 500.000 litri della speciale bevanda nata a Dosoledo nel 1934 e che poi ha invaso il mondo.

«Io poi ho deciso di rientrare in Italia – racconta Arnaldo – e nel 1997 ho preso in gestione il bar gelateria “La terrazza” di San Vito di Cadore. Perché proprio quello? Semplice, perché San Vito resta il paese più bello del mondo. Lì, su quella splendida piazza, hai l'Antelao e il Pelmo che ti guardano, scenari incommensurabili».

E proprio nel suo bar Arnaldo un giorno ha avuto una sorpresa molto gradita. «Era l'ultimo giorno dell'anno 2009 ed è entrato Massimo Moratti, il presidente della mia squadra del cuore, l'Inter». Arnaldo non ha battuto ciglio: un prosecco per il presidentissimo, uno SpriZZerò per la moglie Milly e per l'autista. Poi una fotografia, che conserva ancora gelosamente, e due chiacchiere sulla squadra. «Ricordo che abbiamo parlato di Mourinho perché il presidente Moratti era molto contento che io avessi dietro la bancone la foto dell'allenatore del triplete».

Poi Moratti, in viaggio da Milano verso la sua casa di Cortina, ha salutato e promesso di ritornare, «colpito anche lui dalla bellezza del luogo. E l'anno dopo, infatti – prosegue Arnaldo – sempre l'ultimo giorno dell'anno, è tornato e mi ha fatto davvero molto felice».

Poi nel 2011 la pensione ed il ritorno alla natia Dosoledo. Ma Arnaldo non è fatto per stare fermo: viaggi a Laufen a trovare i figli, poi a Salisburgo a dare una mano a Paolo per le sue attività di promozione, fra fiere e concerti rock. Ed ora l'occasione di ripartire con una nuova attività a Padola. «È stato un colpo di fulmine, sono passato qui davanti in bicicletta, ho visto le montagne di fronte, l'ambiente suggestivo, il locale ben arredato in legno ed ho deciso».

Ha già predisposto tutto. La macchina del caffè è pronta, il bancone dei dolci tirato a lucido, non mancano il presepe e l'albero di Natale fatto con vecchie scandole ed illuminato. «Le torte mi arrivano direttamente da Cristiano Beduschi, campione del mondo di pasticceria, che lavora a Tai. Il gelato invece lo faccio io, ho una bella esperienza». Ed ha già deciso l'orario, dalle 7,30 alle 22,30, con due giovani collaboratrici a dargli una mano, e soprattutto la moglie Luigina Zandonella Necca, «che lavora da sempre insieme a me. Ormai si può vivere fino a 120 anni – scherza Arnaldo De Martin – e come si fa a stare in pensione tutto questo tempo? No, io proprio non ce la faccio a stare con le mani in mano».

Stefano Vietina

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