Trichiana, mons. Pizziolo in difesa degli operai della Ceramica Dolomite

Ieri il vescovo in visita: «Questo stabilimento è fondamentale per tutta la vallata» E i sindacati gli hanno chiesto di intercedere presso i politici a Roma
Il vescovo Corrado Piziolo incontra i dipendenti di ceramica dolomite
Il vescovo Corrado Piziolo incontra i dipendenti di ceramica dolomite

TRICHIANA. La Ceramica Dolomite trova un altro alleato nella sua battaglia per la sopravvivenza dello stabilimento di Trichiana e dei suoi quasi 600 posti di lavoro: la chiesa. Ieri sera il vescovo di Vittorio Veneto, monsignor Corrado Pizziolo, ha incontrato le rappresentanze sindacali, le rsu e una delegazione di lavoratori, dando la sua disponibilità a partecipare all'incontro pubblico che il comitato “Lavoro in Dolomite” sta organizzando per la metà di aprile. Sarà l'occasione per fare il punto della situazione e per illustrare a tutti (soprattutto alla società civile) quali scenari e quali conseguenze sociali si avrebbero con la chiusura dello stabilimento.

Il vescovo ha ascoltato la breve introduzione dei sindacati (Nicola Brancher Femca Cisl, Giuseppe Colferai Filctem Cgil, per le rsu Gianni Segat, Oscar Tamburlin, Michele Da Riz Cgil e Giorgio Pilat, Renato Brancher e Luca Pezzuolo Cisl) e chiesto approfondimenti su diversi punti affrontati. Per esempio sull'occupazione (la ex Ceramica Dolomite aveva 900 dipendenti fino a pochissimi anni fa, 650 nel 2009, ora sono 580), e sui contratti di solidarietà.

«Possono essere una soluzione, ma temporanea. Bisogna trovare una soluzione definitiva. Questa fabbrica è una realtà molto importante per la zona, di cui fa parte la diocesi di Vittorio Veneto, e va tutelata».

Al vescovo è stato anche chiesto di intercedere presso i politici: «Se chiamasse Zaia non ci dispiacerebbe», ha spiegato Gianni Segat. «In questi anni abbiamo dialogato con tutti gli esponenti politici fino a Roma, ma concretamente nessuno ha fatto qualcosa in più che darci la sua solidarietà».

Parole, insomma, mentre all'Ideal serve che sul piatto finisca qualche soldo, per stimolare la proprietà a mantenere lo stabilimento produttivo di Trichiana aperto e funzionante su volumi di un certo livello.

«So bene che la mia presenza qui non risolve il problema», ha detto Pizziolo, «ma volevo testimoniare la vicinanza alle famiglie. Anche la politica dovrebbe essere più sensibile nei confronti di situazioni che coinvolgono un'intera vallata. La Ceramica Dolomite è un patrimonio da tutelare».

Isindacati puntano ora a coinvolgere anche la diocesi di Belluno – Feltre. In gioco c'è il lavoro di tante famiglie, e il 31 dicembre 2013 (scadenza dei contratti di solidarietà) non è così lontano. «Questa provincia ha bisogno di essere riprogettata», ha aggiunto Nicola Brancher. «Dobbiamo combattere per mantenere vive le realtà che ci sono. Ceramica, Luxottica, Safilo, sono fondamentali per il tessuto economico della nostra provincia».

«Bisogna fare squadra, ma anche aggregare la popolazione e l'opinione pubblica attorno a questi temi», ha chiuso Giuseppe Colferai.

Alessia Forzin

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