Trento: «C'era una richiesta della proprietà»

Il vice sindaco spiega l'iter e assicura: no ad altri ampliamenti
Il vice sindaco Ennio Trento, assessore alle attività produttive
Il vice sindaco Ennio Trento, assessore alle attività produttive
 FELTRE.
«La proprietà del Famila ha richiesto la procedura con lo sportello unico, che consente di saltare alcune fasi dell'iter burocratico (ma non tutte) per il trasloco dalla Zuecca all'area D'Amico». Al termine della conferenza dei servizi, il vicesindaco Ennio Trento fa il punto su una questione cruciale per il futuro commerciale della città (l'altra è legata al progetto Altanon), perché attorno al trasloco dell'ipermercato ruotano gli interessi dei negozianti del centro. Nella partita sono coinvolti l'Ascom - preoccupata da due aspetti: che non ci sia un aumento di cubatura del Famila nel trasferimento all'area D'Amico e che nei locali lasciati liberi alla Zuecca non vada a insediarsi una struttura con la stessa superficie - l'amministrazione e la proprietà Cestaro.  «La vicenda», interviene il sindaco Vaccari, «è stata seguita e approfondita, nella tutela dei diritti di tutti». Spiega l'assessore al commercio Ennio Trento: «Il colloquio con l'Ascom è iniziato fin dal primo giorno e la strada individuata va incontro alle perplessità dell'associazione di categoria». Nello specifico, «la ditta ha invocato la possibilità dello sportello unico Suap, che rientra nel piano di semplificazione e accelerazione negli atti amministrativi, in particolare inerenti l'attività delle imprese. Riguarda esclusivamente l'urbanistica e non l'aspetto commerciale. E la delibera in cui è inserito, era stata approvata con diciotto voti favorevoli».  Nodo cruciale: la procedura Suap adotta la variante al piano degli interventi con l'individuazione dell'area per strutture di grandi superfici. Ma in pratica, secondo l'amministrazione, è solo uno scambio. Se nel Pat si fotografano alla Zuecca due grandi strutture (una al piano terra e l'altra al secondo piano), ora se ne sposta una nell'area D'Amico, dando la possibilità di insediare lì 1.516 metri quadri (mentre la cubatura in eccesso resterà chiusa). D'altra parte, lo spazio alla Zuecca non potrà più ospitare una grande struttura, ma solo una media, cioè non più ampia di 600 metri quadri (ma anche meno se in città non ci sono superfici disponibili in base al budget complessivo). E qui, «l'intenzione di Cestaro è di tenere lo spazio in affitto per farne un negozio di hobbistica». In più, «i due esercizi commerciali porterebbero complessivamente una ventina di posti di lavoro».  Trento sottolinea inoltre una distinzione fondamentale, quella tra l'aspetto urbanistico e commerciale. Sul primo, in base alla manovra appena descritta, il comune non ammette incrementi oltre i 1.516 metri quadri e quindi, «anche se la proprietà va in Regione a chiedere l'aumento della superficie commerciale, questo è bloccato dal vincolo urbanistico». Adesso, riassume Trento, «dopo l'adozione della variante del piano degli interventi da parte del Suap, sono previsti: il recepimento attraverso la determina, la pubblicazione degli atti, l'esposizione al pubblico per 30 giorni, la presentazione delle osservazioni e infine l'approvazione in consiglio comunale. Poi servirà l'ok della Regione per il trasferimento commerciale». (sco)

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