Trent’anni coi malati «I migliori anni spesi per curare la malattia»

AURONZO. Teresa, Gabriella e Gerarda a cavallo tra gli anni ’80 e ’90 hanno lavorato al Pio XII ed, oggi, a distanza di 30 anni, hanno voluto dire la loro sul momento che sta vivendo quello che loro chiamano il «villaggio alpino». «Abbiamo speso i migliori anni della nostra giovinezza nella casa di cura di Misurina» hanno scritto in una nota, «abbiamo avuto la fortuna di trovare lavoro lontano da casa sì, ma stabile e soprattutto remunerato. Eravamo una maestra, una inserviente ed una collaboratrice della cucina ma, eravamo tutte e tre a contatto diretto con bambini e ragazzi asmatici, molti di loro lontani da casa ma arrivati a Misurina con una grande speranza: curare la malattia. Ragazzi da ogni angolo d’Italia. Le loro giornate erano scandite da scuola, sci e compiti. Il fine settimana poi era una grande festa». «L’anno trascorreva con emozione, caratterizzata dalla voglia di tornare a casa ma incoraggiato dal progressivo beneficio che Misurina provocava in questi ragazzi. Dopo 30 anni, alcuni di loro li abbiamo ritrovati sposati e genitori, un’emozione che non ha prezzo. Tutti gli asmatici di Misurina meritano di avere voce con una domanda che ci stiamo chiedendo da giorni e per la quale vorremmo sentire una risposta da parte degli organi competenti: perché lasciare la via vecchia per la nuova?». —

Dierre

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