Tre investitori interessati alle Terme di Valgrande

Risposte positive alla manifestazione d’interesse pubblicata dal sindaco. Intanto il Partito Democratico chiede alla Regione di attivarsi per la riapertura
Le terme di Valgrande al centro delle critiche di Orso Grigio
Le terme di Valgrande al centro delle critiche di Orso Grigio



Vuoi vedere che con il collegamento sciistico tra l’alto Comelico e la Val Pusteria ritornano anche le Terme? I consiglieri regionali del Pd, in testa Andrea Zanoni, chiedono alla Regione di farsi carico della riapertura dell’impianto di Valgrande, chiuso da 7 anni e in condizioni di precarietà assoluta. Intanto, però, il sindaco Marco Staunovo Polacco ha pubblicato un avviso di manifestazione d’interesse per capire se ci sono privati intenzionati a rilevare la struttura. Bene, la risposta è stata positiva: tre le disponibilità date. Investitori, cioè, che si dicono interessati ad un eventuale acquisto dell’impianto. Adesso, dunque, il sindaco Staunovo organizzerà un vero e proprio bando, fiducioso di poter arrivare ad un approdo positivo.

A Comelico Superiore, in ogni caso, regge la speranza che l’imprenditore pusterese Franz Senfter possa acquisire e rilanciare le Terme, insieme al collegamento.

«Ci sono tutti i presupposti per vincere questa scommessa con il futuro», afferma Davide Zandonella Necca, referente di Confcommercio, «basti dire che ad oggi abbiamo ancora turisti in valle, a dimostrazione dell’apprezzamento per il nostro territorio».

Ma ieri la vicenda delle Terme ha compiuto un passo in avanti inatteso. Andrea Zanoni, consigliere del Pd, ha presentato in Regione un’interrogazione sottoscritta dai colleghi Anna Maria Bigon, Bruno Pigozzo, Orietta Salemi e Claudio Sinigaglia in cui si sollecita il rilancio dello stabilimento, voluto dall’allora assessore veneto Floriano Pra.

«Da sette anni le terme di Valgrande sono abbandonate al degrado, con uno spreco di denaro inaccettabile. Finora gli sforzi dell’amministrazione comunale per trovare imprenditori interessati alla gestione sono risultati vani; la Regione ha intenzione di entrare nella partita per riaprire lo stabilimento, considerato che è proprietaria della sorgente? Sarebbe doveroso: per fare questa struttura sono stati spesi 11 milioni di soldi pubblici».

Si pensi, a proposito di spese, che la Regione impegna 30 mila euro per mantenere il riscaldamento, in modo da evitare il tracollo degli impianti.

«Ci auguriamo che con il prossimo bando», sospira il sindaco Staunovo Polacco, « si possa materializzare un soggetto gestore. Abbiamo già la disponibilità della Regione ad ogni possibile supporto. Abbiamo parlato anche con la direzione dell’Usl1 che si è dichiarata pronta ai nuovi accreditamenti. Quindi sono fiducioso. Se poi i consiglieri Pd si mobilitano in questi termini, ben venga il loro contributo; a suo tempo già l’onorevole De Menech era in campo» .

Le terme – ricorda Zanoni – furono inaugurate nel 2003 dall’ex governatore Galan, ma della gestione se ne fece carico l’imprenditoria locale, con vari soggetti, fino all’ultima società poi fallita per troppi debiti, inclusi gli affitti arretrati con il Comune che fu addirittura costretto ad aumentare l’Imu sulle seconde case per recuperare parte di quei soldi.

«Negli ultimi anni c’è stato qualche tentativo per provare a ripartire, ma senza successo. È necessario», sostengono i dem, « che la Regione assuma un ruolo da protagonista nell’operazione e provi ogni pista possibile per un nuovo inizio: il turismo è fondamentale per l’economia della zona e le Terme potrebbero davvero essere il fiore all’occhiello» . —



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