Trasferta in Umbria per le pecore da latte

FELTRE. Dall'Umbria – dove allevano pecore da latte – arriva la suggestione di una possibile alternativa all'allevamento bovino da latte, in questo momento in cui la situazione della zootecnia della montagna bellunese sta attraversando un lungo periodo di estrema criticità.
È la riflessione che sta facendo la delegazione di venti persone composta da professori e studenti della scuola Agraria di Vellai e alcune aziende agricole e zootecniche, che si è recata a Città di Castello (Perugia) per una visita d'istruzione all'azienda Monni dei fratelli Santino e Michelangelo, che allevano pecore di razza Lacaune e trasformano nel proprio caseificio il latte in formaggi pecorini di qualità.
Il gruppo è tornato nel Feltrino con la convinzione che «se tradizionalmente l’allevamento ovino era considerato un’attività zootecnica povera e marginale spesso relegata alla pastorizia transumante, in realtà questa azienda umbra dimostra il contrario, infatti è possibile l’allevamento stanziale e l'impiego di alimenti a secco (foraggi) con ottimo coefficiente di conversione garantisce una continuità produttiva, valorizzando la qualità del latte e dei prodotti derivati.
Tutto ciò si traduce in una buona redditività». Questa esperienza è stata organizzata dal veterinario Massimo Corriani, dal maestro casaro Battista Attorni e dal dottor Giuseppe Pellegrini.
Fra i partecipanti, i titolari di alcune aziende agricole e zootecniche locali, Gianni Slongo, Ivano De Pian, Willy Brentel, Claudio Scarton e Antonella Dalla Zanna, più alcuni studenti e docenti dell’Agraria: Mattia Gris, Patrick Pagno, Ilenia Dalla Zanna e Serena Turrin, oltre che appassionati del settore primario. L'azienda Monni è passata dall'allevamento di pecore Sarde a quello di razza francese da latte Lacaune.
Nella gestione collaborano l'istituto zooprofilattico sperimentale dell’Umbria e delle Marche con l’obiettivo di garantire sia ai titolari che ai consumatori la qualità e le caratteristiche igienico-sanitarie dei prodotti lattiero-caseari.
Le pecore certificate presenti nelle stalle sono circa 3 mila, suddivise in gruppi, che vengono fatti partorire in diversi periodi dell’anno al fine di garantire una produzione di latte costante in termini sia quantitativi che qualitativi. L’azienda si estende per circa 400 ettari in parte seminativi, prati e pascoli al fine di ottenere alimenti di buona qualità oltre che garantire il benessere delle pecore.
Un modo diverso di fare allevamento rispetto ai criteri utilizzati da noi per l’allevamento degli ovini e che potrebbe rappresentare una strada da seguire.
Raffaele Scottini
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