Tragedia di Rio Gere, oggi messa in ricordo delle vittime

CORTINA. Sarà celebrata oggi nella basilica minore dei santi Filippo e Giacomo, alle 17, la messa in ricordo della tragedia di Rio Gere. Per rispettare le norme anti contagio non si salirà alle pendici del monte Cristallo, per commemorare i caduti di Falco, l’elicottero del Suem di Pieve di Cadore precipitato il pomeriggio piovoso del 22 agosto 2009.
Quel giorno l’elisoccorso, nel corso di una ricognizione su di una frana creatasi a seguito di violente precipitazioni abbattutesi a Rio Gere, si schiantò tra le rocce dopo aver urtato i cavi di una linea di media tensione. Morirono sul colpo Dario De Felip, 49 anni pilota della ditta Inaer; Fabrizio Spaziani, 46 anni, medico del Suem 118, direttore della Scuola sanitaria del Soccorso Alpino, volontario della Stazione Cnsas di Pieve di Cadore; Marco Zago, 42 anni, tecnico di bordo dell’Inaer e tecnico del Soccorso alpino della stazione Cnsas di Belluno e Stefano Da Forno, 40 anni, tecnico di elisoccorso, direttore della Scuola regionale del Soccorso alpino e tecnico e tecnico della stazione Cnsas di Feltre. Per la comunità bellunese e veneta fu una tragedia immensa.
Da allora ogni anno le vittime sono state ricordate con una messa e anche oggi sarà così, anche se l’ingresso alla cerimonia sarà limitato a causa del Covid. «Un nuovo anno, l’11°, senza Dario, Fabrizio, Marco e Stefano», ricorda il governatore veneto, Luca Zaia, «ma loro, come fosse ieri, continuano a volare nei nostri cuori e nel riconoscente e struggente ricordo del sacrificio di quattro angeli della montagna. Quel 22 agosto la montagna si riprese quattro suoi figli prediletti, che avevano eletto a loro missione di vita aiutare chi, in montagna, si trovava in difficoltà, rischiando la loro vita per salvare quella degli altri».
Zaia evidenzia che «non sono stati i primi, perché la generosità di gente come loro non conosce la paura e la parola resa, ma li consideriamo oggi il simbolo di tanti uomini e donne del Suem 118, del Soccorso alpino, della Protezione civile, dei Vigili del fuoco, delle forze dell’ordine che, come gli eroi di Rio Gere, mettono ogni giorno a repentaglio la loro salute, e spesso la vita, per aiutare persone in difficoltà. Forse, anche proprio in questo momento. In queste ore nelle quali molti interventi di coraggiosi compagni degli eroi di Rio Gere hanno continuato a salvare vite».
Ed infine la richiesta del presidente veneto: «Chiedo che la giornata del 22 significhi un rinnovato monito a tutti coloro che frequentano la montagna: rispettatela, imparate a conoscerla, non commettete imprudenze, non cadete in sottovalutazioni, perché ogni volta che vi trovate in difficoltà, uomini come loro salgono in cielo e rischiano la loro vita per salvare la vostra. Con gli eroi di Falco ricordiamo e abbracciamo anche tutti gli altri caduti in operazioni di soccorso e tutte le famiglie che hanno vissuto e vivono una perdita così grave». —
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