Tortorella, amico dei bambini e del coro Arcobaleno

LIMANA. Una vita dedicata ai bambini, anche a quelli la cui infanzia è stata segnata dalla tragedia del Vajont. Cino Tortorella, conduttore televisivo e anima dello Zecchino d’oro, è morto ieri a 89 anni. Lascia un grande vuoto non solo nel mondo televisivo italiano ma anche nel Bellunese, dove ormai era di casa. «Lo abbiamo chiamato a tutte le edizioni di Corinfesta» ricorda Luciano Reolon, fondatore del Coro Arcobaleno di Limana, «e ha passato per un paio d’anni le vacanze in Valmorel. Andavamo insieme nei casolari a mangiare pane e salame con i contadini, aveva una carica umana incredibile».
Dalle immersioni nella natura alle luci della ribalta. Tortorella non si è mai risparmiato e, in nome dell’amicizia con Reolon e per amore dei bambini, ha partecipato a tutte le edizioni di Corinfesta. Reolon ricorda con particolare emozione l’edizione del 2011, in occasione del 150esimo anniversario dell’unità d’Italia, che riempì piazza dei Martiri e quella del 2013 dedicata al ricordo della tragedia del Vajont.
«Tortorella ricordava di aver chiesto ai bambini sopravvissuti al disastro di inviare delle lettere con i loro desideri» spiega Reolon, «e in occasione del 50esimo anniversario del Vajont recuperammo le lettere e le consegnammo agli ormai ex bambini». Un gesto di attenzione e umanità che è stata una delle caratteristiche di Cino Tortorella. «Durante le vacanze in Valmorel, durante le quali l’ho aiutato a trascrivere il suo ultimo libro, andavamo insieme nei casolari e incontravamo i contadini, gli piaceva essere trattato da persona normale. Grazie a lui è cresciuta la sensibilità nei confronti di una televisione pensata per l’infanzia».
Valentina Voi
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