Tombe e tracce antiche sotto la chiesa di Salzan

Le ricerche eseguite dall’archeologo Ivan Minella aprono interessanti scenari sul ruolo dell’intera area circostante l’edificio durante il VI e VII secolo
Di Anna Apollonia

SANTA GIUSTINA. I lavori in corso in questi mesi potrebbero scrivere una pagina nuova nella storia della nostra provincia, provando a riempire di qualche dato in più quell’epoca storica del tardo antico, il sesto e settimo secolo, di cui si conosce ancora poco. Rientrano tra queste le sepolture trovate quasi per caso un paio d’anni fa durante i lavori per il rifacimento del tetto della chiesa di San Pietro di Salzan, che risalgono proprio a quest’epoca. Grazie all’esperienza dell’archeologo Ivan Minella maturata nel suo dottorato di ricerca, sono state fatte le indagini preliminari, che hanno permesso di farsi un’idea di cosa si potrebbe trovare proseguendo gli scavi nella zona. Due gli strumenti a cui si è fatto ricorso: l’elettromagnetometro, che rileva la presenza di oggetti metallici nel sottosuolo, e soprattutto il georadar, uno strumento che lavora come il sonar nelle navi, permettendo di ricostruire a computer la riproduzione del sottosuolo studiato.

Dalle ricerche fatte è emerso che nella zona sud della chiesa ci sono effettivamente delle sepolture, risalenti molto probabilmente all’epoca del tardo antico, che si trovano molto in profondità sotto terra, oltre due metri. E probabilmente all’epoca esisteva anche un edificio in quella zona, forse non una chiesa vera e propria ma comunque l’area era un punto di riferimento per la popolazione. Altre indagini verranno fatte con strumenti più potenti, per valutare se nel resto del sagrato, a profondità maggiori, ci possono essere altre sepolture. Il “cimitero” è comunque limitato al sagrato della chiesa, che si riesce ancora a individuare anche a prima vista perché rimane leggermente sopraelevato rispetto alla strada o ai terreni circostanti. Ma anche uno dei prati contigui ha riservato altre importanti sorprese, rivelando la presenza di altre tracce storiche molto importanti e molto rare nella zona, che vanno però valutate con calma.

La speranza, sia dell’amministrazione comunale sia di Ivan Minella, è di poter procedere nei prossimi anni agli scavi veri e propri, per portare alla luce queste tracce di storia. Nel percorso di riscoperta della storia del paese rientra anche la ricerca, annunciata da un avviso pubblico destinato ai proprietari dei terreni in località Casel de Spin, delle tracce residue dell’aeroporto militare che si trovava in quella zona durante la prima guerra mondiale. Dalle mappe catastali e dalle foto d’epoca si può già capire che nel sottosuolo, nascosto da campi oggi coltivati, dovrebbe trovarsi ancora il bunker che fungeva da polveriera, una struttura comunque di piccole dimensioni, visto la natura dell’aeroporto stesso, ma che potrebbe raccontare qualcosa nel centenario della Grande Guerra.

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