Tito Livio Burattini ricordato con un affresco

Taglio del nastro con Vico Calabrò per l’opera firmata da Laura Ballis e Giovanni Sogne
AGORDO. «Se Agordo ambisce a diventare un centro di cultura e di pratica della tecnica dell’affresco, credo proprio che gli artisti verranno». Lo ha detto ieri pomeriggio l’artista di fama internazionale, Vico Calabrò, presente all’inaugurazione dell’affresco realizzato sulle pareti dell’elementare da Laura Ballis e Giovanni Sogne con le giovani Giulia Mazzotta, Alessia Parissenti, Isabel Zorzi e Serena Vallotto, che hanno sfruttato la preziosa occasione fornita dalla Scuola internazionale dell’affresco di Feltre, presieduta da Tiziano Sartor e che ha in Calabrò il direttore artistico.


Un’opera voluta dall’amministrazione comunale per ricordare Tito Livio Burattini (a cui la scuola è intitolata). Nato ad Agordo l’8 marzo di 400 anni fa, vissuto a lungo alla corte del re di Polonia (morirà a Varsavia il 17 novembre 1681), Burattini è il precursore della misura universale (il metro) e del volo e l’inventore di un prototipo di calcolatrice. E poi ancora egittologo, fisico, matematico, tecnologo, architetto, ottico, astronomo, militare, diplomatico, imprenditore. Davanti agli alunni della scuola, maestre, genitori, dirigente scolastico Bernardino Chiocchetti, al sindaco Sisto Da Roit e all’arcidiacono Giorgio Lise, l’assessore Nadia Dell’Agnola, che sta lavorando per ricordare a dovere questa figura di scienziato eclettico e di levatura internazionale, ha fatto scoprire l’affresco realizzato dagli artisti dell’associazione culturale tra il 31 luglio e il 5 agosto.


Il pubblico ha apprezzato l’opera che con tratti e colori delicati immerge colui che la osserva nella fantastica avventura di Tito Livio Burattini nei suoi molteplici aspetti. Una storia che, sempre ieri pomeriggio, è stata rappresentata simpaticamente dagli attori Giovanni Soppelsa e Cordelia Scalari del gruppo teatrale “Folli ma speranzosi”.


Un affresco significativo, dunque, che intende da un lato perpetuare nella memoria collettiva il genio di un agordino del passato, dall’altro spronare quelli del presente, come ha detto Calabrò, a farsi promotori di arte e a fare di Agordo un centro di cultura.
(g.san.)


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