Terzo caso di strabismo risolto da Fertonani con le lenti progressive

una 50 enne è tornata a vedere bene 

FELTRE

Ha cominciato ad affrontare i primi casi a fine 2015 e da allora ha affinato la tecnica con cui grazie all’uso di lenti progressive riesca a rendere pressoché normale la vista alle persone strabiche. L’ottico Paolo Fertonani (nella foto) sa di avere un carattere burbero, ma quando si tratta della salute degli occhi si arma di tutta la pazienza necessaria per seguire con puntiglio il cliente. Così, dopo avere restituito un’elevata qualità della vita nel 2015 a un feltrino e pochi mesi dopo, nel 2016, a un cadorino che si che si era rivolto a lui sulla scorta di un articolo pubblicato sul nostro giornale, ora è la volta di una 50 enne feltrina alle prese con uno strabismo esoforico (le pupille puntano verso l’esterno) che interessa entrambi gli occhi.

Grazie all’esperienza maturata nei casi precedenti e a un metodo di calcolo personalizzato delle lenti necessarie per correggere il problema, Fertonani ha risolto il caso della donna al primo tentativo, consegnando alla cliente un occhiale con lenti progressive con cui riesce a svolgere tutte le operazioni quotidiane potendosi dedicare anche alla passione per il lavoro a maglia e l’uncinetto. «Sono felice del risultato», spiega Fertonani, «perché ridare la migliore qualità della vita a una persona che per tanti anni ha dovuto convivere con un problema visivo molto serio significa che ho svolto bene il mio lavoro».

La donna è affetta da astigmatismo ipermetropico composto all’occhio destro e da astigmatismo semplice miopico all’occhio sinistro. In pratica ha problemi a vedere sia da lontano che da vicino. Il sistema che Fertonani aveva applicato agli altri due clienti in passato ha funzionato anche con la cliente feltrina: «Il vantaggio è che ormai ho collaudato il sistema di correzione di questi problemi visivi e per ordinare le lenti progressive giuste ho dovuto applicare il sistema personalizzandolo sulla signora. Dunque nel giro di poco più di una settimana sono riuscito a consegnarle un occhiale che le ha fatto dimenticare lo strabismo di cui soffre dalla nascita e per me c’è stata la conferma che il sistema funziona».

Un procedimento che Fertonani ama definire ortopedico: «È un po’ come quando si va a fare una scarpa su misura perché si hanno problemi specifici ai piedi. Qui è la stessa cosa. Sono anni che lavoro sul miglioramento di questa tecnica che va adattata a ciascun paziente in modo diverso. L’importante», conclude l’ottico feltrino, «è ottenere il risultato finale e questo mi rende orgoglioso». —

R.C.

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