Telefonate condite di minacce e il taglio del cavo della tivù
FORNO DI ZOLDO. Fidanzati al telefono. Si sentivano almeno una decina di volte al giorno e i tabulati lo confermano. Linee surriscaldate, a Forno di Zoldo e dintorni. Anche per questo motivo, lui è a processo, difeso dagli avvocati Erminio e Valentina Mazzucco, e lei si è costituita parte civile con il collega Claudio Rossi. All’inizio della storia d’amore poteva anche essere piacevole conversare a lungo e discutere su chi dovesse mettere giù. Ma, dopo un po’, questa montagna di scatti alla risposta e successivi sarebbe diventata una vera molestia. Probabilmente dovuta a una qualche forma di gelosia.
I rapporti tra i due si sarebbero inesorabilmente deteriorati, a tal punto che l’uomo sarebbe arrivato anche delle minacce del tipo «te la farò pagare». Ma non è finita con questo reato. Addirittura esasperato, I.M. sarebbe arrivato fino al danneggiamento; nel senso che sarebbe andato fino a casa di C.M.P. e le avrebbe tagliato il cavo del televisore, avendo in mente programmi molto più interessanti, ma evidentemente non condivisi.
Il processo è già parecchio avanti, nel frattempo le querele sono state ritirate. Cadono le minacce e il danneggiamento, mentre rimangono in piedi le molestie telefoniche, che sono procedibili d’ufficio. Se ne discuterà nell’udienza di dopodomani, al palazzo di giustizia di Belluno, davanti al giudice Barbara Mertens. Saranno sentiti altri testimoni, fino ad arrivare alla discussione, all’eventuale richiesta di risarcimento danni e alla sentenza di primo grado. Da quello che si è intuito, dopo un periodo di pesante crisi, i due sarebbero tornati insieme: questo forse il motivo principale della remissione di querela. (g.s.)
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