Tambre. Parto in casa con le ostetriche, non accadeva da quasi 50 anni

TAMBRE
Non accadeva dal 1972 che a Tambre avvenisse una nascita in casa. A interrompere quasi mezzo secolo di corse in auto in ostetricia a tutte le ore del giorno e della notte ci ha pensato Elena Bona (34 anni), che ha deciso di partorire la sua secondogenita tra le mura della vecchia casa di famiglia a Tambre Vecchio, assistita da due ostetriche dell’associazione trevigiana “La cuna”.
«Avrei già voluto farlo con il primo figlio», racconta la mamma, «ma non avevo ancora trovato le ostetriche di riferimento. Questa volta invece non ho avuto dubbi nel seguire il mio desiderio. Il percorso di accompagnamento alla nascita e poi al parto a casa è un vero cammino di conoscenza e presa di coscienza di sé, della coppia, della famiglia».
La piccola Maia (il nome dato alla bambina) è nata alle 8.19 dell’8 gennaio e ad attenderla con trepidazione ha trovato il babbo Massimo Slaviero e Zeno, il suo fratellino di 6 anni.
Un parto secondo tradizione che in paese è stato accolto con gioia e festeggiato sabato nella sede degli Alpini a S. Anna, dove anche il sindaco Oscar Facchin, insieme con un centinaio tra parenti, amici e persone del paese ha reso omaggio alla neonata cittadina di Tambre e alla sua coraggiosa mamma.
Grazie alla generosità dei soliti Alpini è nato anche un gran banchetto per celebrare il fiocco rosa, un lieto evento che rappresenta un doppio avvenimento per Tambre, oltre che per il felice rinnovo di una naturale modalità di partorire, anche perché ogni nascita in quota dà fiato a una situazione demografica che soprattutto nei paesi di montagna sembra ormai irreversibile.
Chiara e Maria Angela sono le due ostetriche che fanno parte dell’associazione “La cuna” di Castello di Godego, nel Trevigiano. Nell’omonima pagina Fb l’associazione si propone come uno spazio ostetrico costituito da libere professioniste che guarda alla maternità di oggi integrando il sapere delle tradizioni di un tempo e le più aggiornate evidenze scientifiche.
Confronto, sostegno, valorizzazione delle risorse femminili: «Ci mettiamo cura, umanità e passione, nonché informazione e competenza proponendo attività, servizi e assistenza ostetrica per la salute in gravidanza, durante la nascita e fino al primo anno di vita del bambino».
Elena Bona ringrazia dal profondo del cuore le due ostetriche che l’hanno assistita nel percorso fino alla nascita di Maia: «Sarò loro eternamente grata per avermi permesso di credere in me stessa avendo fiducia nelle nostre capacità, cioè mie e della creatura, e soprattutto nell’affidarsi sapientemente alla natura. Ho ritrovato anche un’alleanza femminile che credevo ormai perduta». —
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