Taibon, apre la palestra di roccia

TAIBON. «Attorno alle falesie agordine c'è un movimento che va anche oltre i confini nazionali». Domani alle 17 viene inaugurata nel vano sottostante la palestra delle scuole elementari di Taibon un nuovo spazio per l'arrampicata. A gestirlo sarà l'associazione “La Rivolta”, presieduta da Stefano Dell'Osbel, che, dopo varie traversie legate al forzato abbandono dello spazio allo stadio di calcio di Agordo, sembra aver finalmente trovato l'ambiente ideale dove svolgere l'attività invernale, funzionale, tuttavia, a quella estiva. Non solo da un punto di vista atletico, ma anche da quello organizzativo.
«Finora», spiega Dell'Osbel che guida un'associazione formata da una quarantina di soci, «abbiamo sempre gestito pareti attrezzate (boulder) dove si pratica un'arrampicata libera, senza corde e moschettoni e con dei materassi protettivi in basso. D'inverno, infatti, le falesie, salvo in qualche caso, sono inutilizzabili. Altrove, vedi in Trentino (Sesto, Dobbiaco) o a Silea, hanno delle strutture molto ben attrezzate. In Agordino c'era qualcosa, ma poi ognuno ha fatto per sé, inoltre mancano i contributi».
Per la Rivolta avere una palestra per l'inverno è importante perché altrimenti gli iscritti sarebbero pochi e verrebbero meno anche quelle entrate fondamentali per fare la manutenzione alle falesie per la stagione estiva. «Abbiamo chiodato varie falesie della nostra vallata che portano tanta gente da fuori», spiega Dell'Osbel, «d'estate c'è un va e vieni di persone dal Veneto, ma anche dall'Italia e dall'estero. Non è raro trovare a Laste o a Calleda arrampicatori austriaci, tedeschi, cechi. Abbiamo già fatto due guide sulle falesie dell'Agordino e stiamo pensando a una terza edizione perché nel frattempo si sono aggiunti nuovi tiri e perché c'è un movimento alle spalle. Insomma, nel nostro piccolo pensiamo di contribuire al turismo locale».
Un riconoscimento che la Rivolta sperava di ottenere anche dal Comune di Agordo. «Dal 2005 e fino allo scorso anno», spiega Dell'Osbel, «eravamo sotto la tribuna dell'Ivano Dorigo. Poi quando dovevano fare il collaudo dopo i lavori ci hanno chiamato e in fretta e furia ci hanno fatto sgomberare. Il sindaco Gavaz ci ha portato a vedere le ex officine dei congegnatori meccanici dicendo che una parte poteva essere usata da noi e una parte dalla protezione civile. Poi, una volta sgomberato tutto allo stadio, ci hanno detto che alle officine non c'era più posto. Per fortuna il Comune di Falcade ci ha concesso una piccola struttura fino al marzo scorso e in seguito abbiamo trovato una grande disponibilità da parte di Taibon che ci ha assegnato in comodato questo locale sottostante la palestra».
Gianni Santomaso
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